Dei 221 omicidi commessi nei primi nove mesi di quest’anno (lo stesso numero del 2021), 82 hanno avuto vittime femminili, contro le 90 dello scorso anno (- 9%). E’ quanto emerge dal report interforze “Il pregiudizio e la violenza contro le donne”, curato dalla Direzione centrale della Polizia criminale, in collaborazione con l’università La Sapienza di Roma.
Il resoconto ha tracciato un bilancio della legge sul Codice rosso, che è entrata in vigore nell’agosto del 2019 ed ha introdotto una corsia prioritaria per la trattazione di reati contro le donne, prevedendo anche nuove fattispecie e circostanze aggravanti.
Di questi 221 omicidi se ne sono registrati 97 in ambito familiare-affettivo, dei quali 71 con vittime femminili; di queste, 42 hanno trovato la morte per mano del partner o dell’ex. Nello stesso periodo sono state 4.416 le violenze sessuali (+9% rispetto al 2021); donne il 92% delle vittime.
Il più alto numero di violazioni in questi tre anni si registra sui provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa: dall’agosto del 2019 al 30 settembre di quest’anno sono stati commessi 6.499 delitti di questo tipo (le vittime sono donne nell’82% dei casi).
L’incidenza della violazione vede in testa la Sicilia con 17,4 reati ogni 100mila abitanti, seguita dalla Valle d’Aosta con 17,2. Segue la diffusione di immagini o video sessualmente espliciti, il cosiddetto revenge porn, (3.496 delitti, il 72% ai danni di donne) che fa registrare un calo del 20%: 871 reati contro 1.090. L’incidenza per 100mila abitanti vede in testa il Molise (7,5), seguito da Sicilia (7,2) e Sardegna (7). Femmine il 72% delle vittime.
Altra fattispecie introdotta dalla legge sul Codice rosso è la costrizione o induzione al matrimonio. Da allora sono 48 gli episodi registrati. Inl calo quest’anno, con 9 casi contro i 10 del 2021. L’87% delle vittime sono donne, il 65% straniere. Dato inatteso poi per il reato di deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso. Nei primi nove mesi dell’anno 74 gli episodi (+17% rispetto al 2021).
Per quanto riguarda i cosiddetti reati-spia, indicatori di una violenza di genere diretta contro una donna in quanto tale, risulta quest’anno in calo del 17% lo stalking (12.200 vittime, il 75% donne). Diminuiscono anche i maltrattamenti contro familiari e conviventi: sono 16.857 (-8%). Lieve crescita, invece, per le violenze sessuali (donne il 92% delle vittime). La maggior parte delle vittime femminili dei reati di specie ha un’età compresa tra i 31 ed i 44 anni, l’80% sono italiane.