
Coltivazione di poche piantine per uso personale e pene detentive più basse – che potrebbero significare niente carcere – per lo spaccio di lieve entità di Cannabis. Arriva dalla Commissione Giustizia della Camera il primo sì al testo “Magi-Licantini”, che propone un approccio diverso al tema delle droghe leggere.
La proposta “depenalizza la coltivazione domestica di quattro piantine di cannabis: un modo per sostenere chi ne fa un uso terapeutico e per togliere terreno allo spaccio”: è soddisfatto il presidente della Commissione Giustizia e relatore del testo, Mario Perantoni (M5S). Ora però dovrà superare il vaglio dell’Aula.
Oggi ci sarà il voto sul mandato al relatore e per il momento l’inizio della discussione in Aula è previsto per venerdì 24, anche se è già fissata una riunione della capigruppo per aggiustare il calendario. Il percorso di questa proposta di legge è stato accidentato, ci sono voluti due anni e mezzo per entrare nel vivo della discussione.
“Era fine 2019 quando ha depositato la prima proposta di legge – incalza Riccardo Magi, presidente di Più Europa e primo firmatario -. Il termine delle votazioni in commissione Giustizia è un fatto positivo ora si arrivi rapidamente al dibattito e al voto in Aula”.
Il tema da sempre divide le forze politiche e, infatti, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno proposto e votato emendamenti soppressivi sui punti nevralgici del provvedimento. Siamo contrari a questo testo – dice il capogruppo di Forza Italia in Commissione Giustizia Pierantonio Zanettin – perchè siamo contrari al messaggio che si darebbe ai giovani”.
Perantoni è fiducioso sull’esito: “Grazie al contributo costruttivo di tutti i colleghi abbiamo scritto un testo molto equilibrato e concreto che va incontro alle istanze di larghissima parte della società senza compromettere l’esigenza di rigore nel contrasto alla diffusione delle sostanze stupefacenti”.
Il cuore della proposta di legge è la coltivazione domestica, ma sono previste anche pene detentive più basse per lo spaccio di lieve entità di cannabis (dagli attuali 4 anni a due anni e due mesi); mentre non potrà essere mai considerato fatto di lieve entità la cessione di sostanze stupefacenti a minori da parte di persone di maggiore età.
Prevista una giornata nazionale sui danni derivanti dall’alcolismo, dal tabagismo, dall’uso delle sostanze stupefacenti o psicotrope per fare informazione nelle scuole.