Seconda gara, stessa squadra o quasi, stesso copione. Italia – Svizzera per gli azzurri in questo europeo di calcio deve essere un’altra conferma per un buon proseguio del cammino verso la finale.
Allo stadio Olimpico, torna di scena la nazionale italiana contro una Svizzera che annovera nel suo organico giocatori che conoscono bene il nostro campionato. Freuler, Rodriguez e l’ex Shaqiri, sono l’ossatura di una Svizzera ben messa in campo dall’ex tecnico laziale Petkovic, ora CT della Svizzera.
Elvetici frizzanti nelle battute iniziali e azzurri, corti e pronti nelle ripartenze. Lo svizzero Xhaka prova a imitare il miglior Pirlo nel centrocampo svizzero, demandando le marcature al pacchetto arretrato dove dovrebbe spiccare Schar, ma la serata per gli uomini di Petkovic è quella sbagliata.
Azzurri con un centrocampo d’assalto, provano fin dalle battute iniziali a contenere l’effervescenza svizzera, nel frattempo Spinazzola e Di Lorenzo sulle fasce provano a disorientare i difensori svizzeri, innescando le ripartenze con i cross finali per Immobile. Missione, temporaneamente fallita, con un tiro alto sulla traversa dello stesso Immobile.
Berardi e Insigne iniziano a carburare, il primo sembra un cobra che si avvicina alla preda strisciando e accentrandosi con velenose piroette, il secondo un falco che dalle remote montagne, scende in picchiata sulla preda.
Al minuto 18,Var protagonista, mischia in area, pallone alto nell’area elvetica Chiellini stacca di testa e non riesce a inquadrare la porta, ma sul rimpallo lo stesso Chiellini spiattella in area. Uno a zero e il Var annulla per fallo di mano del difensore Juventino, passano sei minuti e arriva il goal azzurro, propiziato da una discesa di Berardi sulla destra, pallone basso al centro e Locatelli realizza il vantaggio italiano.
Svizzera in balia degli azzurri,Xhaka prova a, reagire provando insieme alle evanescenti punte svizzere Embolo e Seferovic, ma i risultati non sono dei migliori. Chiellini esce per infortunio e Mancini spedisce in campo Acerbi, la roccia laziale inizia a monitorare la zona dove operano Embolo e Seferovic. Fine primo tempo e avanti Italia.
Nella ripresa, Italia sempre più solida e ordinata in campo, Jorgigno e Barella orchestrano e comandano il gioco e al minuto 52, Barella offre un pallone al limite dell’area, rasoiata che si infila nell’angolino sinistro della porta difesa da Sommer. Due a zero per l’Italia e non c’è più storia, se non un tiro alto di Shaqiri e un incursione svizzera portata avanti dal nuovo entrato Zuber neutralizzata da Donnarumma, sempre più vicino al Paris Saint Germain.
Passerella per gli atalantini Pessina e Toloi nel finale di gara, quando il lottatore Immobile al minuto 89 da fuori area segna il tre a zero, che porta gli azzurri in testa al gruppo A a punteggio pieno, con sei goal fatti in due gare e zero goal subiti.
Di Lorenzo ottimo sulla fascia destra, così come Berardi devastante nelle proiezioni offensive e generoso in fase di copertura. Jorgigno, sempre e comunque metronomo di un centrocampo che ha due incursori, come Locatelli e Barella. In ultima analisi, Sassuolo centro d’Italia e gruppo coeso e compatto, con una squadra che riflette l’incarnazione tattica del Mancio.Wembley, non è lontana.