La pandemia incide sul reddito delle famiglie che diminuisce del 2,8% nel 2020. Nonostante i massicci sostegni del governo, la spesa per i consumi finali si è contratta del 10,9%, portando la propensione al risparmio al 15,8%, quasi il doppio rispetto al 2019 (8,2%). https://www.milanofinanza.it/news/istat-raddoppia-la-propensione-al-risparmio-delle-famiglie-202104091841235556
Sono questi i risultati delle ultime stime dell’Istat, che ha anche sottolineato come la diminuzione sarebbe stata meno cauta senza tutte le misure di sostegno messe in atto per contrastare gli effetti economici del Covid-19.
L’impatto della crisi sull’attività produttiva ha comportato una riduzione di circa 93 miliardi del reddito primario delle famiglie (-7,3%). I redditi da lavoro dipendente sono diminuiti di circa 50 miliardi (-6,9%), mentre quelli derivanti dall’attività imprenditoriale si sono ridotti di poco più di 40 miliardi (-12,2%). In particolare, dalle piccole imprese di loro proprietà, le famiglie italiane hanno ricevuto 28,7 miliardi in meno di utili rispetto al 2019.
“Peggio di così non si può, i dati sono disastrosi”, ha commentato l’Unione Nazionale Consumatori. “Il dramma è che, purtroppo, nei primi mesi del 2021 la situazione non è certo migliorata. Fino a quando si andrà avanti con il lockdown, la condizione economia degli italiani non potrà migliorare. O le vaccinazioni ci consentiranno di riaprire tutto, senza alcuna restrizione, almeno a partire da giugno, rilanciando anche il turismo, strategico per molte famiglie, oppure per molti ci saranno guai irreversibili. Sostegni e ristori possono tamponare la crisi nel breve periodo, ma dopo un pò diventano un palliativo”.