In periodo di Covid, con i lockdown la violenza domestica si è maggiormente diffusa e per facilitare la comunicazione delle vittime in difficoltà è nato il Signal For Help in Canada e adottato anche in Italia. Il gesto ideato nell’aprile 2020, dalla Women’s Fouding Network e sostenuto dall’Associazione Canadian Women’s Foundation, consiste nell’abbassare il pollice all’interno della mano, mentre le altre dita alzate si chiudono e riaprono per segnalare in modo silenzioso e rapido una condizione di difficoltà.
Le vittime di abusi possono comunicare il pericolo con un semplice movimento, trovandosi di fronte qualcuno in finestra, per strada, in videochiamata o al postino, che a loro volta contattano il numero anti-violenza 1522 e rendono operativo l’intervento delle autorità.
Il numero verde 1522, promosso dal Dipartimento per le Pari Opportunità è attivo 24 ore su 24 in lingua italiana, inglese, francese, spagnolo e arabo.
Sarebbe opportuno che seguisse al segnale anche l’attivazione di un protocollo, per rendere ancora più efficace la richiesta di aiuto.
Il Signal for Help potrebbe diventare con la sua diffusione un ottimo metodo per segnalare gli abusi, al pari di un rapido pulsante d’allarme.
Purtroppo, i dati sulle donne, vittime di violenza continuano a crescere, senza considerare le tante donne di cui non si hanno notizie e che subiscono quotidianamente abusi di ogni tipo fisico e psicologico, di fronte alla brutalità di prepotenti individui, definiti tra l’altro erroneamente familiari o uomini.
In Italia, anche alcune associazioni come Gengle di Giuditta Pasotto, stanno diffondendo dei video, per educare i cittadini al segnale, come un nuovo linguaggio e strumento per sostenere la lotta contro la violenza.
Nella speranza che intanto giuridicamente si adottino normative più aspre ed efficaci e che nelle scuole si insegnino il rispetto e la parità di genere verso le donne dalle elementari. E forse si potrebbe aggiungere alle Scuole medie un docente di psicologia in orario scolastico, con lezioni collettive, per imparare a controllare le proprie emozioni e frustrazioni, educando i giovani verso comportamenti sani e corretti.
Purtroppo, l’evoluzione in Esseri Umani richiede tempo e impegno, una meta ancora molto lontana e la sola parola non basta per nobilitare la specie.
E come ci ricorda Giorgio Gaber:
“La civiltà è un velo, tutt’altro che solida come sembra. Basta un minimo per ritornare a una bestialità preoccupante”.
E proprio in quel “minimo”, purtroppo tante donne si perdono per sempre o boccheggiano sole, spaventate e indifese.
http://www.pariopportunita.gov.it/materiale/numero-verde-1522/