Renzi e Salvini, con la squisita aggiunta di Berlusconi. Fantastico siparietto il 9 dicembre in Senato: Matteo Salvini. dice a Matteo Renzi.: “Bravo Matteo, hai ragione su tutto”. Elegantissima la risposta del piccolo fiorentino: “Hai visto, gli ho fatto il mazzo.” Non senza l’iconico gesto. E da lì fu unione finché morte non li separi. Compare d’anello, il Silvio nazionale, complice la corsa al voto. Ognuno, è ovvio, vuole una poltrona in più, un ministero, un po’ più di potere, la solita storia della politica italiana, quella che più poltrone hai, più contento sei.
Peccato che a volte ci siano in ballo questioni serie, come adesso che l’ipotesi di un ritorno alle urne comincia ad avvicinarsi. Con tutti i rischi ad essa collegati. “Se si andasse al voto non potrebbe essere questo governo a presentare il Recovery. Sarebbe gravissimo per il Paese e paradossale per le forze che in questo governo hanno fatto e vinto una battaglia per migliorarlo”, avverte il ministro per gli Affari europei Enzo Amendola, anche lui probabilmente, timoroso di perdere quel po’ di potere che ha, in un’intervista su La Stampa.
Siamo, insomma, alle solite. Il Paese attraversa un momento di enorme gravità. La pandemia indietreggia leggermente, ma la crisi economica avanza. Mettere a rischio il Recovery per giochi di potere e poltrone è vergognoso, diremmo grottesco, non fosse per la serietà della situazione.