Le uniche certezze sono data e luogo: il 2 giugno, Festa della Repubblica, a Roma. Lega e Fratelli d’Italia provano a tornare in piazza, nella prima “mobilitazione” politica in piena pandemia, promettendo di farlo “in sicurezza” rispettando tutte le prescrizioni anti-contagio da Covid 19 che saranno in vigore quel giorno.
Ma lo fanno ognuno per se. Ovvero convocando entrambi una manifestazione lo stesso giorno e senza accordarsi. Prima FdI, poi gli ex lumbard. Nessuno dei quali coinvolge dopo l’altro alleato, Forza Italia, che quindi prende tempo sull’adesione.
Nelle settimane scorse, dell’ipotesi ‘piazza‘ avevano parlato entrambi i leader dei due principali partiti del centrodestra, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. “Siamo scesi in piazza e lo rifaremo ancora”, aveva ribadito solo ieri Giorgia Meloni, in un’intervista al Secolo d’Italia.
“Noi porteremo in Parlamento le nostre proposte di buonsenso che arrivano da tutta Italia, se non saremo ascoltati neanche questa volta – aveva promesso stamane Salvini -, a giugno, compostamente, ma in maniera determinata ci troveremo a Roma con tutti questi italiani che vogliono farsi vedere e sentire”.
Ed e’ cosi’ che nel pomeriggio, e’ andata in scena una sorta di “rincorsa”, per usare le parole di Ignazio La Russa, sulla convocazione della piazza. Intorno alle 15, FdI ha diffuso una nota in cui annunciava che l’esecutivo del partito aveva indetto “una mobilitazione per il 2 giugno, Festa della Repubblica, per dare voce a tutti i cittadini italiani nel rispetto delle regole, aperta all’apporto di tutto il centrodestra”.
Dopo circa tre ore, la Lega ha risposto con un volantino: la grafica ritrae Salvini, con dietro l’Altare della patria (la manifestazione dovrebbe tenersi in piazza Venezia).
“Due giugno a Roma, ripartiamo insieme per l’orgoglio italiano, in piazza in tutta sicurezza”, si legge nella grafica piena di Tricolori e senza simboli di partito. La data e’ la stessa ma i due leader, di Lega e FdI, non si sono sentiti.
Non e’ la prima volta che Meloni e Salvini discutono e si ‘rincorrono’ su piazze e manifestazioni, in un clima di competizione interna diffuso nel centrodestra. Gia’ in occasione della manifestazione unitaria del centrodestra in ottobre, la presidente di FdI non aveva affatto gradito che il palco della kermesse organizzata dalla Lega fosse pieno di simboli di partito ed era salita con un Tricolore in mano che aveva usato per coprire l’Alberto da Giussano dipinto sul podio da cui parlava.
Piu’ di recente, FdI ha organizzato un sit in di protesta, sul modello israeliano, con distanziamento anti-contagio, davanti a Palazzo Chigi. Protesta davanti alla quale la Lega ha ‘risposto’ con l’occupazione della Camere per tre giorni.
“Mi meraviglia questa gara, questa rincorsa degli amici della Lega per una iniziativa che e’ stata pensata da tempo da Fratelli d’Italia e inserita questa mattina anche in un ordine del giorno dell’esecutivo del partito”, ha lamentato in serata La Russa.
“Mi sembra una gara ridicola. Se davvero, e mi auguro di si’, gli amici della Lega e di tutto il centrodestra intendono aderire a questa iniziativa e promuoverla sono certo che Giorgia Meloni ne sara’ felice. Non c’e’ bisogno di questa rincorsa”.
“A noi interessa dare voce, tutti insieme, agli italiani in difficolta’, mettiamo da parte gli interessi e le bandiere di partito”, ha replicato Salvini.
Intanto da FI si attende che il clima si stemperi. “Quando sapremo di cosa si tratta, quale e’ la piattaforma programmatica della manifestazione e come sara’ organizzata dal momento che sono sconsigliabili assembramenti, allora valuteremo se e come aderire”, si commenta.