Dopo nemmeno due giorni dalla firma del premier Conte sul decreto per fronteggiare l’emergenza sanitaria da coronavirus in Italia, si contano decine di denunce per i trasgressori che nelle ultime ore non hanno rispettato regole e restrizioni per il contenimento dell’epidemia.
Dieci maestre della scuola primaria di Invorio, in provincia di Novara, sono state denunciate per essersi incontrate a scuola dove avrebbero dovuto svolgere una riunione.
Così come segnala l’Anief, a chiamare le forze dell’ordine, lunedì 9 marzo, dopo aver visto le docenti fuori dall’istituto scolastico, sono stati i vigili urbani: le maestre avevano invitato i rappresentanti dei genitori per consegnare loro i libri di testo che i figli dovrebbero utilizzare a casa per svolgere compiti e attività didattica a distanza.
Intervenuto sul posto il Commissario Prefettizio non ha voluto saperne e ha denunciato le maestre alla Procura della Repubblica di Novara per avere disatteso le indicazioni di obbligo di rimanere nella propria dimora, salvo deroghe, previsto dal Dpcm del 9 marzo.
Il commento di Marcello Pacifico, presidente dell’Anief: “Ci sembra davvero un’esagerazione, anche perché i piccoli raggruppamenti sono previsti dalla normativa straordinaria vigente e il motivo dell’iniziativa era finalizzato ad attuare la didattica a distanza. Non comprendiamo, inoltre, per quale motivo lo stesso Governo prevede la presenza nei locali scolastici del personale amministrativo e tecnico, che negli istituti più grandi prevede la presenza contemporanea per sette ore al giorno di ben oltre le nove unità, e si debba poi sanzionare delle docenti impegnate a svolgere al meglio il proprio dovere anche in una situazione come questa”.