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Morte Stefano Cucchi, Cirielli (FdI): “Da una parte della stampa vergognosa campagna contro Arma. Perizia racconta un’altra verità”

| 13 Marzo 2019 | CRONACA, IL FORMAT

“Da mesi è in atto una vergognosa campagna di stampa da parte di alcuni quotidiani contro l’Arma dei carabinieri. Confondere le presunte responsabilità personali di alcuni appartenenti all’Arma, come nel caso della morte di Stefano Cucchi, con l’Istituzione nel suo complesso è un errore che rischia di delegittimare l’Arma”. E’ quanto afferma in una nota Edmondo Cirielli, Questore Camera dei Deputati e parlamentare di Fdi.

“Per la morte di Cucchi c’è un processo, che si sta celebrando nelle Aule del Tribunale e che accerterà la verità. Un suggerimento alla stampa: evitate condanne preventive. L’ultima perizia, depositata alla Corte di Appello di Roma, racconta una realtà ben diversa da quella letta nelle ultime settimane sui quotidiani” – spiega Cirielli

“Al generale Giovanni Nistri, comandante generale dell’Arma, e a tutti carabinieri, bersagli di continui attacchi, va il mio incoraggiamento e il ringraziamento per il loro lavoro a difesa della sicurezza dei cittadini” – conclude il Questore della Camera dei Deputati.

Sulla vicenda qualche giorno fa, si era espresso anche il deputato leghista Gianni Tonelli, ex sindacalista Sap (Sindacato Autonomo di Polizia).

“La barbarie del processo mediatico ci consegna una visione distorta della realtà in cui il giustizialismo viene scambiato per giustizia. Questo è quanto avvenuto con il Caso Cucchi, dove i media e i social ci hanno propinato l’immagine prima di medici e polizia penitenziaria, oggi di Carabinieri, assassini, quando di fatto, venerdì scorso, l’ennesima perizia, ha “assolto” per la terza volta, i Carabinieri dall’accusa di omicidio” dichiara Tonelli.

“La perizia – dice Tonelli – richiesta dalla prima sezione penale della Corte d’appello di Roma, ed eseguita da due medici tra cui una dottoressa che ha preso parte alle operazioni peritali per il delitto di Meredith Kercher, spiega in maniera chiara ed incontrovertibile, quello che dicevano i collegi peritali precedenti, ovvero che le lesioni traumatiche riportate dal Cucchi, non ne hanno causato la morte, al contrario, causa della stessa secondo la perizia, sarebbe stata la condizione di grave malnutrizione addirittura antecedente al ricovero e la lunga storia di tossicodipendenza. Riconosciamo che la perizia non escluda lesioni che se accertate saranno sicuramente punite, ma assolve, di fatto, i Carabinieri dall’accusa di omicidio preterintenzionale, nell’assordante e assolutamente inspiegabile silenzio dei media che reggono il processo mediatico, perdendo di vista quanto di importante emerge nelle aule giudiziarie, dove si svolge il vero processo mai raccontato per intero. L’avvocato Anselmo ha diffuso un comunicato nel quale dichiara che secondo la perizia le lesioni erano fattore del rischio morte. Basta leggere l’intera perizia, in particolare a pagina 22, per rendersi conto che questa dichiarazione non risponde al vero. Questa è un’operazione di verità e continueremo a portarla avanti riponendo piena fiducia nel lavoro della Magistratura che adesso è in possesso di un altro importantissimo tassello. Ecco perché – conclude Tonelli -, se i processi mediatici vengono intesi come li intende l’avvocato Anselmo e come lo stesso ha dichiarato in più interviste, ovvero finalizzati a condizionare l’opinione pubblica e gli organi giudicanti, è altrettanto vero e giusto che a processo mediatico corrisponda difesa mediatica, finalizzata alla reale ricostruzione dei fatti  per servire la verità, e non a disumanizzare i protagonisti del processo ancora prima che vi siano elementi certi a loro carico, come avvenuto per i casi Uva, Ferulli, Magherini e Narducci”.

TAG: Cirielli su Cucchi
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