La Tav Torino-Lione sta diventando un vero rompicapo per il governo giallo-verde. L’alleanza Lega-M5Stelle sembra sgretolarsi intorno a questo punto, importante per lo sviluppo economico e non solo del nostro Paese. Il primo aspetto cruciale è che al momento non sembra esserci una via d’uscita, soprattutto perché in questi casi il “forse” non serve. Perché la Tav o si fa o non si fa.
La seconda criticità, se vogliamo ancora più chiara, è che questo tentennamento è in seno alla stessa maggioranza, con Luigi Di Maio che è fermamente convinto del suo No alla Tav e Matteo Salvini fermamente convinto del suo Sì. Al momento, quindi, la Tav resta qualcosa di sospeso, un progetto che al momento non sembra avere vie di fuga. Ed è per questo motivo che il caso della Diciotti e quello della Tav, due questioni sicuramente non secondarie, possono davvero incrinare l’equilibrio, ad oggi quanto mai precario, di questo governo proprio in relazione alle nette posizioni, opposte, adottate dal Governo.
Ma soprattutto, quello che bisogna ricordare è che entrambi, sia Salvini che Di Maio, conoscevano già le relative posizioni sulla questione Tav. Infatti, nel programma elettorale 2018 della Lega l’alta velocità è uno dei punti programmatici in quanto si legge: «Occorre urgentemente terminare i progetti in corso e avviare nuovi cantieri per concludere entro 5 anni la copertura di almeno l’80% del territorio con collegamenti di Alta Velocità». Ma Di Maio dal canto suo tuttora tuona: finché ci sarà il M5Stelle al Governo la Tav non si farà. Dello stesso avviso anche Danilo Toninelli, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
La questione della TAV, che oggi è al centro dei grattacapi del governo, è stata accennata all’interno del famoso programma di governo firmato da Lega e M5Stelle. Infatti, nell’accordo che ha portato i due partiti al governo si legge testualmente: «Con riguardo alla Linea ad Alta Velocità Torino-Lione, ci impegniamo a ridiscuterne integralmente il progetto nell’applicazione dell’accordo tra Italia e Francia». Ad oggi, in pratica, un nulla di fatto. Anzi, il Ministro Toninelli pone l’attenzione sul verbo utilizzato, “ridiscuterne”, dicendo di essere disposto quindi a rivedere il progetto iniziale. Senza dimenticare che in questo quadro delicato c’è l’incombenza della Commissione Europea che ha minacciato l’Italia di riprendersi i finanziamenti in caso di mancata realizzazione dell’opera.
Quali possono essere gli scenari possibili? Prima di tutto Di Maio e Salvini non sembrano minimamente fare passi indietro o in avanti. I due leader, nelle recenti apparizioni, hanno affermato con convinzione la loro posizione. La soluzione più plausibile è che la Lega e i pentastellati si siedano a rivedere il progetto della Tav, cercando così una soluzione condivisibile. Ma, se così non fosse, sebbene il ministro Toninelli sia sicuro che il governo non cadrà per questa questione, qualche dubbio appare all’orizzonte. Così, il caso Diciotti e la Tav sembrano non dar tregua al governo giallo-verde.