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Morti su lavoro, 115 vittime in Veneto nel 2018

| 5 Febbraio 2019 | CRONACA

La media delle morti bianche sale rispetto a quella nazionale: in Veneto sono state registrate 10 vittime al mese, tra mortali e infortuni, facendo salire fino al 26% l’incremento della mortalità, più del doppio rispetto alla media nazionale (10%). Sono 69 le vittime rilevate in occasione di lavoro, 46 in itinere.

Il lavoro dovrebbe aiutarci a vivere meglio e non a tenderci trappole mortali” , dichiara Mauro Rossato presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega, “Invece i dati parlano chiaro. Perché in Veneto sono 115 i morti registrati sul lavoro nel 2018, ovvero 24 vittime in più del 2017. E ben 76.486 gli infortuni non mortali. Anche in questo caso un aumento significativo rispetto all’anno precedente (2.386 casi in più)”.

Mauro Rossato, presidente Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega

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Sono dati allarmanti quelli presentati dall’Osservatorio dopo la recente indagine che analizza l’emergenza delle morti bianche sulla base degli ultimi dati Inail.

Verona è in cima a questa drammatica statistica dove sono stati registrati 28 infortuni mortali. Mentre a Padova e Treviso 19, Venezia 17, Vicenza 15, Belluno 9 e Rovigo 8. È sempre la provincia scaligera a dominare la graduatoria anche per numero di vittime in occasione di lavoro con 17 decessi. Seguono: Treviso (13), Venezia e Vicenza (10), Padova (9), Belluno (7) e Rovigo (3). Pessima anche la situazione degli infortuni non mortali: da 74.100 del 2017 sono arrivati nel 2018 a 76.486.

Insomma il Veneto si trova sul podio nella graduatoria nazionale delle morti sul lavoro. Seconda regione, insieme all’Emilia, solo alla Lombardia che conta 163 morti sul lavoro.
E sempre il Veneto è terzo anche per numero di vittime rilevate in occasione di lavoro, dopo la Lombardia (113) ed l’Emilia Romagna (84).

Le donne coinvolte in un infortunio mortale nel 2018 in Veneto sono 15 (12 in itinere). E ancora, sono 23 gli stranieri deceduti sul lavoro nel 2018 in Veneto.
Quasi la metà delle vittime in regione aveva un’età compresa tra i 40 e i 54 anni.
Contemporaneamente, purtroppo, si aggrava anche il bilancio degli infortuni non mortali: passati dai 74.100 del 2017 ai 76.486. Ancora una volta Verona in testa alla graduatoria con 16.125, seguita da Vicenza (14.668), da Padova (14.302), Treviso (13.646), Venezia (12.526), Belluno (2.787) e Rovigo (2.432).
Sono oltre 16 mila gli stranieri che hanno subito un infortunio sul lavoro. Mentre le donne sono 24.572.

E’ sempre difficile parlare di statistiche e di morte”, spiega Rossato, “ma crediamo sia l’unico modo per far comprendere l’urgenza di una nuova sensibilità sul fronte della sicurezza sul lavoro. Quella che dovrebbe spingere ogni datore di lavoro a proteggere i propri collaboratori e a tutelare le loro famiglie. Perché non si può uscire di casa salutando i propri cari e non rientrarci più perché in azienda non sono state attivate tutte le procedure per la sicurezza dei dipendenti”.

TAG: #INAL, #Mauro Rossato, #Morti bianche, #Vega, veneto
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