
Abbiamo già parlato del decreto dignità e delle peculiarità di questo provvedimento sottolineando però che per essere convertito in legge sarebbe sicuramente andato in contro a emendamenti da parte delle camere. Ieri, dopo più di 100 emendamenti proposti e dopo giorni di accese discussioni, è stata approvata la legge di conversione del decreto dignità da parte della Camera dei Deputati con 312 si, 190 no e 1 astenuto. Ora il testo di legge passerà in Senato ma, prima di questo ulteriore passaggio istituzionale, cerchiamo di capire quali modifiche ha subito il testo originale.
La prima novità (poco attinente con le questioni del diritto del lavoro) è l’applicazione della scritta “nuoce alla salute” non solo sulle sigarette ma anche sui gratta e vinci e sulle slot. Vengono, inoltre, inasprite le sanzioni per chi viola il divieto di pubblicità del gioco d’azzardo, aumentate dal 5% al 20% del valore della sponsorizzazione, con un ammontare minimo di 50 mila euro. Per chi vorrà giocare alle slot dovrà inserire la tessera sanitaria come per l’acquisto delle sigarette.
Passando alle novità riguardanti il diritto del lavoro, viene introdotto un bonus per le assunzioni stabili; una misura che a detta di molti serve a calmare gli animi di Confindustria e che riguarda la proroga fino al 2020 della decontribuzione al 50% per le assunzioni a tempo indeterminato dei giovani under 35. Il costo di questo emendamento è di 600 milioni di euro e sarà coperto in parte dall’aumento delle tasse sul gioco d’azzardo.
Per il passaggio della durata dei contratti a termine da 36 a 24 mesi e l’obbligo di motivare con le causali, gli eventuali rinnovi saranno validi per i nuovi contratti a partire dal 31 ottobre 2018 e come avevamo già annunciato nello scorso articolo, se dopo la durata massima di 12 mesi non è apposta una causale, il contratto è automaticamente considerato a tempo indeterminato.
La modifica che tutti davamo quasi per certa è arrivata e riguarda l’introduzione di nuovi voucher per le aziende agricole e alberghiere ma questa possibilità è limitata alle imprese con massimo 8 dipendenti; i beneficiari devono essere rigorosamente disoccupati, minori di 25 anni o pensionati, e l’uso del pagamento con voucher non può essere utilizzato per rapporti di lavoro superiori a 10 giorni.
Le ultime due novità riguardano l’obbligo per i benzinai dell’uso della fatturazione elettronica e la proroga dei contratti per le maestre diplomate fino al 30 giugno 2019 e un nuovo concorso per risolvere definitivamente il problema delle maestre con diploma magistrale conseguito prima del 2001-2002. Viene inoltre eliminato il limite di 36 mesi per i precari della scuola.
L’approvazione da parte della Camera della legge di conversione del decreto dignità è avvenuta dopo un accesissimo dibattito e le moltissime polemiche da parte delle opposizioni che per mettere in difficoltà il governo, e in particolar modo il M5S, hanno presentato emendamenti provocatori come la reintroduzione dell’art.18 dello statuto dei lavoratori e il reddito di cittadinanza, misure bocciate dai 5 stelle dopo che erano stati forti cavalli di battaglia in campagna elettorale.
Adesso staremo a vedere cosa succederà in Senato ma siamo certi che ne vedremo ancora delle belle.