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Ponte sullo stretto: le larghe imprese al lavoro

| 10 Febbraio 2018 | POLITICA

Sì sa in campagna elettorale le promesse si sprecano, ma quella della realizzazione del ponte sullo stretto di Messina è una priorità di Silvio Berlusconi. Ogni volta che si riaffaccia sulla scena politica, ripropone la medesima opera pubblica. “E’ la prima cosa da fare” ha affermato il Cavaliere,  annunciando un piano Marshall per la Sicilia e tutto il sud Italia. Il ponte sullo stretto mette d’accordo la destra e la sinistra, visto che il ministro Del Rio ha dichiarato: “È un’opera che potrebbe essere valutata come fattibile”.

Si profila un accordo di “larghe imprese”, come accadde per la costruzione della Salerno-Reggio Calabria con la possibilità di pilotare gli appalti che fecero mangiare le ‘ndrine… Il ponte che non c’è fino ad oggi è costato 313milioni di euro. La società Stretto di Messina, costituita nel 1981 e messa in liquidazione nel 2013 ma ancora operante, ha chiesto il conto allo Stato.

L’idea di collegare la Sicilia alla penisola risale al 1870 con il progetto di un tunnel. Nel corso delle successive legislature più volte si è discusso della fattibilità dell’opera. Una costruzione “faraonica” richiede, ovviamente, ingenti capitali che fanno gola a ‘Ndrangheta e Cosa Nostra. Già in passato le due organizzazioni criminali, hanno avuto dei contatti per gestire l’affare, come dichiarato da Giusy Vitale prima donna capo mandamento di Partinico, divenuta poi collaboratrice di giustizia. Dove girano i picciuli, le organizzazioni criminali  sono sempre presenti; il caso Ex, ad esempio, dove le mafie si sono infiltrate ed hanno ottenuto appalti alla faccia di Cantone che ha preso una grossa (cantonata).

Certo che i boss sentendosi traditi da Berlusconi, con questa nuova notizia saranno rincuorati. Riparlare del ponte sullo stretto significa lavoro, soldi che circolano e appalti da suddividere dove le mafie si tuffano come Paperone de Paperoni nella vasca piena di dollari. Non ha torto Alessandro di Battista, deputato uscente del M5S, quando afferma che Berlusconi lancia un messaggio alla mafia rivalutando il progetto del Ponte sullo stretto di Messina. Alle mafie interessa fare i picciuli, i grandi appalti sono il veicolo principale di corruzione e malaffare.

In Sicilia, come in altre regioni d’Italia, la priorità è la rete stradale, quella ferroviaria, la rete idrica o il ponte sullo stretto, e le balle spaziali per accaparrarsi i voti continuano…

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