Da qui al 5 novembre ne vedremo sicuramente di tutti i colori. I soliti colpi di scena, accuse, magari indagini, scandali. Questa è la Sicilia, questa è l’Italia. La corsa alla Presidenza della Regione Sicilia, pare essere un affare per quattro, con alcuni candidati di contorno. MDP e Sinistra italiana propongono e sostengono, Giovanni Giuseppe Claudio Fava, detto Claudio. Politico, giornalista e sceneggiatore è figlio di Giuseppe Fava, assassinato da Cosa Nostra il 5 gennaio 1984 a Catania. Deputato della Repubblica e vice Presidente della Commissione Antimafia, ha sbaragliato la concorrenza di Ottavio Navarra.
Giancarlo Cancellieri, 42 anni, è il candidato del Movimento 5 Stelle. Candidato alle elezioni regionali del 2012, è deputato regionale. È tra i fondatori di Scorta Civica, il movimento nato a sostegno dei magistrati minacciati della mafia. La sorella di Cancelleri, Azzurra, è stata eletta nel 2013, sempre con il M5S, a deputato della Repubblica. Anche nel Movimento 5 stelle la famiglia ha la sua importanza!
Fabrizio Micari, rettore dell’Università di Palermo, è il candidato di PD e AP sostenuto da Leoluca Orlando. Proprio Orlando è il promotore della candidatura di Micari. Sebastiano Musumeci, detto Nello, deputato della Regione Sicilia, già sindaco di Catania, è il candidato di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. Musumeci è partito con il movimento Diventerà Bellissima, parole prese da una frase di Paolo Borsellino.
In questo panorama si inseriscono Roberto La Rosa (Siciliani Liberi), Franco Busalacchi (Noi Siciliani), Piera Maria Loiacono (PL) e Vittorio Sgarbi (Rinascimento e Moderati in Rivoluzione). Sgarbi, in passato, è stato sindaco di S. Severo Marche, poi commissariato, e di Salemi sciolto per infiltrazione mafiosa. Inoltre è stato deputato della Repubblica e sottosegretario ai Beni Culturali.
Sgarbi, critico d’arte e ospite onnipresente della TV, ha proposto come assessori, Bruno Contrada, ex poliziotto Sisde ed al centro di molte vicende controverse di mafia, Mario Mori ex generale dei Carabinieri la cui vicenda giudiziaria è stata definita pochi mesi fa della Suprema Corte. In questa girandola di nomi e di giochi di potere, manca la candidatura di Diabolik e di Poldo; è vero però che loro non hanno bisogno di candidarsi, ma decidono chi appoggiare. Messina Denaro e Poldo Giovanni Motisi u pacchiuni, sono dietro le quinte ad osservare e decidere chi fra i candidati, possa garantire loro, il maggior numero di affari. Che la corsa abbia inizio!