
L’Ufficio Stampa della Federazione Europea per la Giustizia (FEG) ha inaugurato oggi un nuovo e importante percorso informativo. L’obiettivo? Fare chiarezza sui principi statutari dell’organizzazione: verità, assistenza e proposte concrete a favore di cittadini e imprese. Ospite d’eccezione per l’apertura di questo ciclo di incontri è il Presidente della Federazione Europea per la Giustizia, Sergio Bramini, figura chiave che si propone di fungere da stimolo per una politica spesso “distratta” di fronte a problemi sociali ed economici urgenti.
Come referente dell’Ufficio Stampa, ho dato il via all’intervista.
Sergio Bramini, la cui storia personale, segnata da un’ingiustizia, lo ha spinto a trasformare la sua esperienza in un faro di aiuto e monito per innumerevoli cittadini e imprese. Non si poteva non iniziare con una delle citazioni più significative del grande Giorgio Gaber: “La consapevolezza nasce dalla partecipazione. Uniti si è più forti.”
La prima domanda, cruciale, ha riguardato le origini della Federazione Europea per la Giustizia. Bramini ha spiegato la sua visione: “Ai tempi, ho capito che centinaia di migliaia di associazioni, organizzazioni del terzo settore, APS e ONLUS, pur con molti aderenti, da sole non riuscivano a fare la differenza.” Da qui l’idea di federarle attorno a un interesse comune: “Aiutare i piccoli imprenditori, i negozianti, le partite IVA e, in generale, i più deboli: la gente comune e gli anziani.” Questa unità d’intenti trascende le divisioni politiche, focalizzandosi sul raggiungimento di uno scopo unico. La Federazione Europea per la Giustizia, forte del suo ufficio legale e tecnico che collabora anche con esponenti governativi, elabora proposte e modifiche legislative, spingendole avanti con la forza congiunta dei presidenti delle associazioni aderenti. “Sempre nell’interesse del popolo, sempre nell’interesse della gente,” ha ribadito Bramini, menzionando anche servizi extra offerti dalle associazioni interne
Ho approfondito un punto toccato da Bramini: “Stiamo vivendo una fase storica epocale che impone di fare politica, non nel senso politichese, ma nel senso greco: dare risposte ai cittadini.” La Federazione Europea per la Giustizia si concentra su tematiche che riguardano imprese, cittadini e consumatori, spesso “vessati” da un mondo finanziario talvolta “impunito”. Ed è qui che emerge uno strumento chiave, frutto di sinergie e in particolare dell’associazione San Giuseppe Imprenditore titolare di un importante servizio gratuito: il Telefono Arancione.
Bramini ha illustrato l’importanza di questo strumento: “L’imprenditore che si sente in difficoltà, che ha qualche dubbio sull’andamento della sua impresa, non è più solo.” Attraverso il Telefono Arancione, professionisti qualificati come legali, commercialisti e tributaristi offrono una pre-analisi gratuita delle problematiche, fornendo pareri e consigli essenziali una volta esaminate le documentazioni aziendali. Ribadisco, è completamente gratuito, non devono pagare neanche un euro.
Chiunque in difficoltà può chiamare a questo numero: 02 3790.4770,” ha detto Bramini”, sottolineando come sia un mezzo nato dalla collaborazione sinergica tra le associazioni. Il Telefono Arancione offre soluzioni concrete, come l’accesso alla “nuova gestione della crisi imprenditoriale“, una risorsa spesso sconosciuta, attiva da quattro anni, che permette di “curare” l’impresa prima di ricorrere a misure drastiche come il fallimento o la Legge 3/2012. Quest’ultima, tristemente nota come “legge anti-suicidi”, viene applicata solo quando la situazione debitoria è ormai critica, portando a conseguenze patrimoniali pesanti. “Prevenire è meglio che curare,” ha concluso Bramini, ribadendo l’importanza di agire in anticipo.
Altri aspetti, successivamente, verranno approfonditi nel corso del cammino informativo della Federazione.
Giuseppe Spinelli 3274659001
Ufficio Stampa