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Creme solari e interferenti endocrini: facciamo chiarezza

| 8 Giugno 2025 | ATTUALITÀ, SALUTE
creme solari

Ogni anno, con l’arrivo dell’estate, torna una vecchia storia: le creme solari conterrebbero sostanze “pericolose” chiamate interferenti endocrini, e quindi andrebbero evitate. Quest’anno è stato un servizio del TG3 – FuoriTg a rilanciare l’allarme. E ancora una volta la reazione della comunità scientifica non si è fatta attendere.

Tra le voci più autorevoli e puntuali c’è quella della biotecnologa e divulgatrice Beatrice Mautino, che ha commentato così sui social:

“Ogni tanto mi chiedo perché la redazione di FuoriTg Tg3 ogni anno debba tirar fuori un servizio sulle creme solari piene di interferenti endocrini […]. Poi mi rispondo che lo fanno perché dire la verità — e cioè che TUTTI i filtri solari autorizzati hanno dovuto dimostrare di essere sicuri — non è un messaggio abbastanza attraente.

L’allarmismo è un modello di business. Fa aumentare gli ascolti e le condivisioni, quindi permette di alzare il prezzo degli spazi pubblicitari.”

Queste parole non sono un semplice sfogo. Sono un’analisi lucida di come funziona la comunicazione oggi, soprattutto quando si parla di salute.

Cosa sono davvero gli interferenti endocrini?

Il termine “interferente endocrino” definisce una sostanza capace di interferire con il sistema ormonale di un organismo. Alcuni composti possono simulare o bloccare l’azione degli ormoni naturali e, in condizioni particolari, influenzare la crescita, lo sviluppo o la riproduzione.

Detto così, fa paura. Ma è importante ricordare due cose:

  1. La pericolosità dipende dalla dose: anche l’acqua può essere letale se assunta in quantità eccessive.

  2. Il contesto d’uso è fondamentale: una cosa è ingerire una sostanza, un’altra è applicarla sulla pelle in concentrazioni minime e controllate.

E i filtri solari? Sono davvero pericolosi?

In Europa, assolutamente no.

Tutti i filtri UV autorizzati nei prodotti cosmetici – inclusi quelli solari – sono rigorosamente valutati dal Comitato Scientifico per la Sicurezza dei Consumatori (SCCS) dell’Unione Europea.

Questi filtri vengono sottoposti a:

  • test tossicologici completi (mutagenesi, tossicità sistemica, sensibilizzazione),

  • studi sull’assorbimento cutaneo,

  • valutazioni sul potenziale effetto sul sistema endocrino.

📌 Se un filtro solare presenta anche solo un sospetto ragionevole di interferenza endocrina significativa, non viene autorizzato. Oppure viene limitato a concentrazioni estremamente basse, in modo da garantire la massima sicurezza, anche in bambini e persone vulnerabili.

I filtri solari nel mirino

I sospetti ricadono spesso su alcuni ingredienti come benzophenone-3 (oxybenzone) o octocrylene, presenti in molti solari chimici. Ma i dati attualmente disponibili mostrano che:

  • l’assorbimento cutaneo è minimo;

  • non ci sono effetti sistemici dimostrati negli esseri umani alle concentrazioni d’uso autorizzate;

  • l’uso corretto della crema solare è enormemente più sicuro rispetto al rischio di esporsi senza protezione.

Sole, pelle e salute: cosa dice davvero la scienza?

I raggi ultravioletti (UVA e UVB) sono tra i principali fattori di rischio per il cancro della pelle. L’Organizzazione Mondiale della Sanità li ha classificati come cancerogeni certi per l’uomo.

Esporsi al sole senza protezione può causare:

  • melanoma e altri tumori cutanei,

  • invecchiamento precoce della pelle (rughe, perdita di elasticità),

  • macchie solari e iperpigmentazione,

  • danni al DNA cellulare.

L’uso regolare di protezione solare è una misura di prevenzione efficace, raccomandata da tutte le società dermatologiche mondiali.

Perché l’allarmismo funziona (ma ci danneggia)

Le notizie che spaventano attirano più attenzione. Lo dice chiaramente Beatrice Mautino: “L’allarmismo è un modello di business”. E funziona perché tocca corde emotive profonde: paura, protezione dei figli, senso di controllo.

Il problema? Quando l’allarme è infondato, finisce per farci prendere decisioni sbagliate. Come smettere di usare la crema solare, o scegliere prodotti “naturali” che però non offrono una protezione efficace.

In questo senso, l’allarmismo è un paradosso: si presenta come una tutela, ma finisce per nuocere proprio a chi cerca di proteggersi.

In sintesi: possiamo fidarci delle creme solari?

Sì, ecco i punti chiave:

  • I filtri solari autorizzati in Europa sono sicuri, anche per i bambini.

  • Non esistono prove di danni endocrini nell’uomo legati all’uso dei solari.

  • Il rischio di non proteggersi dal sole è infinitamente più alto.

  • Le creme solari moderne sono il risultato di anni di ricerca, regolamentazione e controlli rigorosi.

Informarsi è un dovere, ma scegliere le fonti giuste è fondamentale. La voce di esperti come Beatrice Mautino aiuta a orientarsi in un mare di notizie contrastanti. Fidiamoci della ricerca, delle agenzie regolatorie, dei dati.

Perché la scienza non fa sensazionalismo. Fa salute.

TAG: Beatrice Mautino, creme solari e sicurezza, disinformazione salute, filtri UV approvati, interferenti endocrini, protezione solare, rischi sole, sicurezza cosmetici Europa, solari bambini, TG3 solari
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