Il romanzo mette al centro del racconto il ruolo della donna all’interno della ‘ndrangheta, attraverso la storia di una madre disposta a rinnegare la propria figlia per rispettare i principi della società onorata. Vengono esplorate le risorse utilizzate dalla ‘ndrangheta moderna, come corruzione, violenza e traffico di droga, insieme ai suoi rituali mafiosi radicati nel cuore dell’Aspromonte. La scuola emerge come un’importante forza di resistenza contro la corruzione e la violenza, mobilitandosi per contrastare tali fenomeni.
Giorgio Castella, originario di Maropati (RC), si è trasferito da adolescente a Milano portando con sé solo una valigia di cartone. Ha accumulato esperienza politica e sindacale, partecipando attivamente agli eventi del Sessantotto a Milano. Ha fatto parte dei consigli di fabbrica dell’Istituto Farmaceutico De Angeli e della Camera del Lavoro di Milano. Tornato in Calabria, ha preso parte alle amministrazioni comunali di Maropati e Cinquefrondi, promuovendo iniziative culturali e scolastiche. Mantiene stretti legami con associazioni culturali e scuole, incontrando studenti e docenti per discutere di temi come emigrazione, resistenza, lotta alla corruzione e alla ‘ndrangheta, partecipando a varie iniziative per la legalità. È autore di diversi libri e collabora con periodici e quotidiani.
Ricordo che l’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.