
Hanno celato la fuga di Messina Denaro per lungo tempo”, condannati marito e moglie
La sentenza per Lorena Ninfa Lanceri, la “Diletta” del boss deceduto a settembre, ed Emanuele Bonafede è stata emessa con il rito abbreviato. Le pene sono appena più severe di quelle richieste dalla Procura. La coppia avrebbe ospitato a cena nella loro dimora di Campobello di Mazara il capomafia.
Per mesi avrebbero protetto l’uomo più ricercato d’Italia, il boss Matteo Messina Denaro, accogliendolo nella loro abitazione di Campobello di Mazara, dove il latitante si recava per pranzo e cena. Ora la coppia composta da Lorena Ninfa Lanceri, la “Diletta” come si autodefiniva nei messaggi scambiati con il capomafia deceduto il 25 settembre scorso, e da suo marito Emanuele Bonafede, è stata condannata dal giudice al termine del processo che si è svolto con il rito abbreviato.
Alla donna sono stati comminati 13 anni e 8 mesi di carcere per complicità esterna in associazione mafiosa, all’altro imputato 6 anni e 8 mesi per favoreggiamento aggravato e violazione delle disposizioni penali. Il giudice ha superato le condanne richieste dal procuratore aggiunto Paolo Guido e dai sostituti Gianluca De Leo e Pierangelo Padova, che avevano chiesto rispettivamente 12 e 6 anni.
I due erano stati arrestati il 20 marzo dell’anno scorso, cioè meno di due mesi dopo l’arresto del latitante, avvenuto il 16 gennaio presso la clinica La Maddalena. Le immagini delle telecamere posizionate dal Ros dei carabinieri avevano registrato l’entrata e l’uscita del boss dall’abitazione dei due, che non hanno negato, ma hanno spiegato di conoscere Messina Denaro come “Francesco Salsi” e mai avrebbero immaginato che potesse essere il capomafia.
Dai messaggi emergeva invece un rapporto speciale tra Lanceri e il boss, che tra le altre cose gli scriveva: “Il bello della mia vita è stato incontrarti… Penso che ogni donna che ti ha accanto si senta speciale, ma soprattutto tu riesci a rendere insignificanti gli altri uomini”. La Procura ritiene che i legami tra il mafioso e gli imputati fossero solidi nel tempo, visto che Messina Denaro avrebbe regalato un Rolex Oyster Perpetual del valore di 6.300 euro al figlio della coppia in occasione della sua cresima nel 2017. Nella contabilità del boss era annotato come “6.300 OROL.”.