Il Drammatico Incidente Ferroviario di Brandizzo: Una Catena di Errori Fatali

“Rimanete fermi” – Questa è stata la drammatica catena di eventi che ha preceduto la tragedia ferroviaria.

Le cinque vittime di Brandizzo sembrano essere il risultato di una serie di errori e di una comunicazione errata tra l’addetto di Rfi e il capo squadra dell’azienda esterna.

Con il passare dei giorni, la tragedia di Brandizzo sta emergendo con sempre maggiore chiarezza, fornendo dettagli cruciali. Ciò che inizialmente era un enigma senza risposta ora sta acquisendo contorni più definiti, con chiare responsabilità che emergono. Al centro delle indagini ci sono le telefonate scambiate tra l’addetto di Rfi presente a Brandizzo con gli operai dell’azienda esterna e il dirigente del movimento presso la stazione di Chivasso. Queste tre telefonate, avvenute in soli 26 minuti, includono l’ultima, tragica, avvenuta proprio mentre il treno stava passando. Queste cinque registrazioni rivestono un’importanza fondamentale per comprendere gli eventi di quella notte e per fornire risposte alle famiglie delle vittime.

Al momento, ci sono due indagati principali: Antonio Massa, l’addetto di Rfi, e Andrea Gibin, il capo squadra dell’azienda esterna incaricata. Sembra che le loro decisioni abbiano contribuito alla morte dei cinque operai. Le accuse a loro rivolte includono omicidio plurimo e disastro ferroviario con dolo eventuale. È innegabile che in quel momento i cinque operai non dovevano trovarsi sui binari, un fatto incontrovertibile. Il semaforo era verde e non c’erano comunicazioni che indicassero il contrario, il che significa che i macchinisti stavano facendo il loro lavoro in modo corretto. Anche la velocità del treno era conforme ai limiti. Il problema si è verificato a Brandizzo.