I finanzieri del Comando Provinciale di Milano stanno dando esecuzione a un decreto di sequestro preventivo d’urgenza emesso dalla Procura della Repubblica di Milano, nei confronti della nota catena di supermercati Esselunga per l’importo complessivo che sfiora i 48milioni di euro.
Oggetto d’indagine da parte della Procura della Repubblica nei confronti del marchio Esselunga è il cosiddetto “fenomeno della somministrazione illecita di manodopera”.
Secondo gli investigatori Esselunga sarebbe al centro di una “complessa frode fiscale” caratterizzata dall’utilizzo di fatture per operazioni giuridicamente inesistenti e della stipula di fittizi contratti di appalto per la somministrazione di manodopera, in violazione della normativa del settore, che ha portato all’emissione e al conseguente utilizzo di fatture inesistenti per un ammontare complessivo di oltre 221 milioni di euro, più Iva superiore a 47 milioni.
Ricostruendo la “filiera della manodopera”, gli inquirenti hanno scoperto che i rapporti di lavoro con la società committente erano in taluni casi “schermati” da società “filtro” che a loro volta si sono avvalse di diverse società cooperative che la Procura definisce “società serbatoio”, mentre in altri sono stati intrattenuti direttamente con quest’ultime che hanno sistematicamente omesso il versamento dell’Iva e, nella maggior parte dei casi, degli oneri di natura previdenziale e assistenziale.
A seguito di queste accuse la Procura ha disposto diverse perquisizioni nei confronti delle persone fisiche e giuridiche coinvolte nelle provincie di Milano, Novara e Bergamo ed ha proceduto alla notifica delle informazioni di garanzia, oltre che per le responsabilità personali in ordine ai reati di emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, anche in tema di responsabilità amministrativa degli enti in relazione agli illeciti penali commessi dai dirigenti della società
Il Pm di Milano, Paolo Storari, nel decreto di sequestro scrive che la condotta di Esselunga, “di carattere fraudolento, dura da numerosi anni e ha comportato non solo il sistematico sfruttamento dei lavoratori ma anche ingentissimi danni all’erario”.
Nel disporre il sequestro preventivo, il pm spiega che “si versa in caso di urgenza atteso che il meccanismo fraudolento è tutt’ora in atto con rilevantissime perdite per l’erario e situazioni di sfruttamento lavorativo che perdurano, a tutto vantaggio di Esselunga”. In particolare il presunto schema illecito dei “serbatoi di manodopera”, nei “servizi di logistica e movimentazione merci”, sarebbe stato portato avanti da Esselunga “nel periodo 2016-2022“.
Allo stato attuale risultano indagati il direttore finanziario Albino Rocca e il suo predecessore Stefano Ciolli, andato in pensione a settembre 2022. Per loro le accuse sono di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti e la stessa Esselunga.
L’azienda Esselunga ha subito pubblicato una nota in cui dichiara di essersi “immediatamente attivata per offrire la più ampia collaborazione alle autorità giudiziarie e pieno supporto per lo svolgimento delle attività. Attendiamo con fiducia le verifiche e gli approfondimenti, nella consapevolezza di aver operato sempre nel rispetto della legalità”.