È stata prolungata di altri 45 giorni la custodia cautelare in carcere al Cairo di Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’Università Alma Mater di Bologna arrestato nel febbraio dell’anno scorso per “propaganda sovversiva” su Internet. Lo ha riferito Lobna Darwish, una rappresentante dell’ong Eipr (L’Iniziativa egiziana per i diritti personali) annunciando l’esito dell’udienza svoltasi l’altro ieri, 12 luglio.
“Mi chiedo se anche dopo il secondo voto del parlamento in favore di Patrick Zaki il Governo italiano continuera’ a invitare alla cautela e al silenzio, oppure prenderà qualche iniziativa. Ad esempio, convocando l’ambasciatore d’Egitto in Italia per esprimere il proprio scontento”. Lo dice Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, dopo la proroga di 45 giorni di carcere. “Ci sono volute 48 ore per conoscere un esito che purtroppo molti davamo per scontato, una sentenza ancora una volta crudele, che farà aumentare fino a oltre un anno e mezzo la detenzione senza processo e senza possibilità di difendersi”.
“Un appello che sento di dover fare, visto che Patrick resterà probabilmente per tutto agosto in carcere, è di non abbandonarlo. Un appello che faccio alle forze politiche, al mondo dell’informazione”. Lo dice Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. “Stiamo vicini a Patrick, non dimentichiamolo perché ha bisogno del sostegno di tutte e di tutti noi. Ogni giorno che passa in questa condizione crudele è un giorno di enorme dolore per lui e per le persone a lui care”, aggiunge, parlando dello studente dell’università di Bologna detenuto da un anno e mezzo in Egitto.