
In piena Seconda Ondata da Covid 19, l’Europa trema al solo pensiero di imporre un nuovo Lock Down che potrebbe danneggiare ulteriormente le economie della zona euro. Non è poi così lontano, lo scorso Febbraio, quando il Virus apparve in Lombardia per mettere in ginocchio tutta l’Italia e l’Europa costringendo successivamente i governi a varare misure economiche eccezionali per la ripresa post Lock Down.
Tutto sembrava la fine di un incubo, ma così non è stato,in quanto quella famosa traccia immunologica, su cui si lavora, non ha permesso ancora di neutralizzare il Virus e renderlo innocuo o distruggerlo totalmente. Et Voilà, i complottisti sono serviti e la Cina–origine ed epicentro della Pandemia Universale– diventa l’osservato speciale, con un economia in netta ripresa grazie ad una totale digitalizzazione dei sistemi di controllo epidemico, con un rigido controllo pro capite su tutto il territorio. l’Europa? Resta ancora a guardare mentre il Covid 19 continua inarrestabile a contagiare il resto del pianeta.
Cos’è cambiato dall’inizio della pandemia ad oggi? Praticamente nulla, in Italia il sistema sanitario rischia il collasso secondo gli esperti, mentre i contagi salgono a quota 11.710, con la Lombardia in una situazione critica. Il Ministro della Salute Roberto Speranza, annuncia che la stagione dei tagli alla sanità è finita. Nella legge di bilancio, oltre alle misure di sostegno economico, su cassa integrazione, decontribuzione ai dipendenti delle aziende private, ci sono anche quei quattro miliardi di euro destinati alla sanità. In quest’ultimo punto, non si è ancora capito il concetto dell’Economicità di Sistema riguardante la Sanità Pubblica in Italia.
L’impennata dei contagi in Italia, non solo aumenta le probabilità in futuro di misure preventive rigide, come il Lock Down, ma aumenta anche il rischio di un collasso delle strutture sanitarie incapaci di contener l’onda d’urto dei contagi. Se nei paesi europei, crolla il sistema sanitario di fronte alla rapidità dei contagi, figuriamoci in un paese come l’Italia che si ritrova con una Sanità Pubblica ridotta all’osso e lacerata da episodi di cattiva gestione amministrativa e mala sanità, a sua volta seguirti dallo slogan: Invieremo Ispettori da Roma per verificare.
Il Sud Italia, resta sempre e comunque il Tallone d’Achille per quanto riguarda l’argomento sanità pubblica. Dalla Campania, fino alla punta più estrema dello stivale, la Sanità Pubblica non ha mai avuto adeguati interventi, strutturali, economici e logistici per contenere e diminuire la domanda di servizi richiesta dagli utenti. Tagliando la Testa al Toro, gli utenti decidono di aggirare le lunghe liste di attesa per esami oncologici, visite specialistiche e terapie varie, rivolgendosi alla sanità privata. Risultato? Un sistema sanitario, quello del Sud Italia, tutto da rivedere e ripensare in materia economica e strutturale.
Lunghe liste di attesa, strutture inadeguate, carenti e che molto spesso sembrano delle cattedrali nel deserto. In piena emergenza sanitaria derivante dal Covid 19, l’allarme tamponi risuona con un Eco, devastante per operatori e amministratori all’interno delle strutture sanitarie. Da un lato, per l’emergenza Covid 19, l’unica nota positiva è la diagnosi precoce e quindi l’immediato trasferimento dei pazienti infetti ai reparti di rianimazione. Dall’altro lato quella preoccupazione scaturita dalla Fragilità di tutto il Sistema Sanitario nazionale, non solo di fronte al crescente numero dei contagi, ma anche in balia delle beghe politico amministrative e con milioni di utenti schedati in lunghe liste di attesa, senza che possano accedere ai servizi richiesti, in modo da alleggerire la crescete domanda di servizi, al fronte di un offerta a dir poco scarsa, se non inconsistente.
Secondo il Ministro Luigi Di Maio, nella legge di bilancio ci sono gli aiuti in termini economici a sostegno della famiglie per potenziare il sistema sanitario. Dal canto suo il Ministro della Salute Roberto Speranza,parla della strada giusta da intraprendere sulla cosa più preziosa che abbiamo: La Sanità Pubblica. Nella speranza appunto, che il Sistema Sanitario Nazionale, sia rivitalizzato e ripensato per soddisfare la domanda di servizi e per quel sostengo utile e continuativo nel tempo.
Nel terzo millennio, si parla ancora di una Fragilità di Sistema netta e duratura nel tempo, difficile da gestire e imperfetta in tutte le sue forme. Questa Sanità Pubblica, somiglia tanto alla passata politica dei tagli, somiglia anche all’attuale politica che fino ad oggi, ha seminato chiacchiere, senza che la pianta dei fatti sia germogliata. Insomma, ci ritroviamo ancora, in quel perfetto Stile Italiano, condito da quella famosa Salsa Italiana, mal digerita da Mamma Europa.