Un naufragio è avvenuto in nottata a poche miglia dalle coste di Lampedusa. Sono in tutto tredici i corpi dei migranti recuperati: le vittime accertate sono tutte donne. Ventidue i superstiti, già trasferiti in porto.
C’erano una cinquantina di persone a bordo del barchino che è naufragato, in maggioranza tunisini e subsahariani. Secondo una prima ricostruzione, quando sono arrivate le motovedette per procedere al trasbordo i migranti si sono spostati tutti da un lato e, complice il mare mosso, hanno fatto ribaltare l’imbarcazione. “A bordo erano tutti senza salvagente, se lo avessero avuto ora sarebbero tutti salvi”.
Lo ha detto il procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella incontrando i cronisti a Lampedusa. “Sul barcone – ha aggiunto – erano più di 50. La maggior parte dei sopravvissuti, 13 uomini e 9 donne, sono salvi solo grazie al coraggio degli uomini della Guardia Costiera e della Gdf“. Fra i supertisti ci sarebbe anche una bimba di 8 mesi con la sua mamma. Lo dice una superstite che racconta e chiede, in continuazione, notizie della sorella e della nipotina.
Ci sarebbero anche 8 bambini tra i dispersi: secondo quanto si apprende, lo hanno raccontato i sopravvissuti agli uomini della Guardia costiera e della Gdf che li hanno soccorsi.
La Procura di Agrigento ha aperto una inchiesta per il naufragio. Il fascicolo è, al momento, contro ignoti. Il procuratore capo Luigi Patronaggio ha inviato Lampedusa un sostituto che seguirà da vicino l’evolversi della situazione.