
Ma davvero siamo fermamente convinti che Greta Thunberg sia la nuova eroina che in qualche modo possa intenerire i potenti della terra?
Il problema non è Greta e non lo è mai stato,in quanto si vede chiaramente che la ragazza mostra tutta la sua sincerità nel lanciare i suoi appelli “Green” contro i cattivoni responsabili di incendi paurosi che generano il disboscamento e di conseguenza la perdita di linfa vitale per l’eco sistema che si affida al polmone verde per sopravvivere, e non solo.
All’indomani del Climate Action Summit voluto dal segretario generale dell’Onu Antonio Guterrez le uniche certezze sono quelle dei dati rilevati in questi ultimi anni. Il fatto che Greta lanci appelli sulla sua gioventù rubata, chiedendone il riscatto sulla base degli impegni di tutti i governi del globo terrestre a ridurre l’impatto delle emissioni di CO2 , non cambia la situazione climatica e i repentini cambiamenti dell’eco sistema sul globo terrestre.
E se da un lato la piccola e coraggiosa Greta impartisce virtuose lezioni di come si naviga a vela a costo ed emissioni zero, i potenti della terra partecipano al summit di New York arrivando nella grande mela con i loro magnifici super jet che inquinano contribuendo a quella che ormai è una situazione dove bisogna intervenire, cercando di trasformare le economie nei tanto attesi piani di sviluppo sostenibile, dove gli stessi siano in linea con il Portafoglio di Investimenti che dovrà trasformare entro un ventennio le economie cronicamente dipendenti delle energie fossili in economie che contribuiranno ad avviare quel primo passo che porterà l’uomo a ridurre l’impatto delle emissioni di CO2 nell’atmosfera e abbassare la temperatura climatica portandola a due gradi.
In questo modo Greta sarà felice di riscattare la sua gioventù tornando a scuola magari in bicicletta, lo scuola bus inquina, allora se è così al Summit Climate Action son tutti d’accordo, basta una stretta di mano e tutto si risolve, arrivano i potenti della terra dove persino il presidente russo Medvedev ha firmato una risoluzione per attuare gli Accordi di Parigi, azione degna di rilievo per la Russia che ha trasformato il Baltico in una pattumiera radio attiva contribuendo marcatamente a disturbare i sogni di Greta insieme a quella che ormai da anni è quella potenza planetaria chiamata Cina dove in concomitanza con il rallentamento della crescita del PIL le emissioni sono cresciute del 34%,un fatto curioso, e un dato rilevante che ci fa riflettere sulle implicazioni sociali,economiche e politiche che potrebbe avere il surriscaldamento globale che nel giro di alcuni decenni dovrebbe essere azzerato sulla carta.
Tutto questo Greta lo ha mai detto? Oltre ad essere stata depredata dei suoi sogni,della sua giovinezza Greta o chi per lei, ha mai fatto delle attente riflessioni su quali siano i piani di investimento? Su come arginare il problema del surriscaldamento globale?
Abbiamo voluto citare i colossi come Cina, Russia ma dimentichiamo un’altra potenza planetaria che in tema di emissioni nell’atmosfera non scherza mica: Gli Stati Uniti D’America, benedetti per la loro onnipresenza nel globo terrestre per contrastare i cattivoni che giocano con il deterrente nucleare o che si appropriano di una striscia di terra o di mare dove è più importante il passaggio del greggio che la libertà di un popolo, è quella nazione dove le emissioni pro capite sono pari a venti tonnellate l’anno, mentre in Europa sono meno della metà.
I dati parlano chiaro e confermano senza dubbio alcuno che economia e geografia vanno di pari passo quando si tratta di consumi, chiaro che la missione umana di Greta spinta dall’amore per il pianeta terra abbia in qualche modo sensibilizzato-in Italia non si sà fino a che punto-l’opinione pubblica ,ma fino ad oggi si è partiti con un compromesso simile ad una “Magna Carta per l’Eco Sistema” come gli Accordi di Parigi, arrivando all’iniziativa del segretario dell’O.N.U Guterrez dove sono passati quattro anni, ma i dati sviscerati non mostrano nemmeno un lieve abbassamento se non un peggioramento delle condizioni di salute del nostro pianeta.
Tuttavia negli ultimi dieci anni gli investimenti sulle energie alternative sono in aumento,sopratutto nel settore eolico,c’è quindi quella volontà di investire nelle energie alternative ma il rovescio della medaglia è evidente negli investimenti sulle energie fossili pari a mille miliardi di euro e non si può nel breve periodo ridurre drasticamente la produzione accelerando i processi di trasformazione che tengono conto degli indicatori di transizione/impatto, in sostanza non si può privare i terrestri dell’energia fossile trasferendo i costi monetari nell’energia alternativa relegando per sempre i fossili sotto terra, come una costante minaccia (di fatto lo sono).
L’industria e non solo è chiamata all’eterno dilemma dove è protagonista sia nella gestione dei processi che riguardano l’impatto fisico, sia in quei processi che saranno determinanti nella gestione delle transazioni energetiche. Le strategie di resilienza potrebbero essere delle buone soluzioni di investimento che portano verso l’integrazione tra digitalizzazione e risparmio energetico come quelle App che monitorano le emissioni di CO2 sulla spesa appena fatta, questo è solo un esempio non un modello,per ridurre le emissioni di CO2 secondo i parametri degli accodi di Parigi.
Non basta l’appello di Greta, e le sue traversate in barca ad emissioni zero, allo stato attuale siamo lontani dal modello kantiano di mercato, così come la coscienza individuale di cittadino planetario non trova spazio di fronte alle logiche di quell’Opportunismo Politico che non lascia spazio alle logiche economiche. Di conseguenza quella decantata sinergia paventata dai potenti della terra per migliorare lo stato di salute del nostro pianeta inizia a scemare,quando la politica promuove la concentrazione economica come quella logica che sopprime la volontà di iniziare a cambiare le cose anche con piccoli passi. Greta nei suoi appelli è riuscita a smuovere le coscienze di noi cittadini planetari? E i potenti nel frattempo cosa faranno?Diranno a Greta come ha osato?