Un esposto in cui si cita Il nome della sindaca di Roma Virginia Raggi per “avere fatto pressioni” per ottenere la modifica del bilancio Ama.
Un documento affidato dall’ex presidente e ad della municipalizzata dei rifiuti, Lorenzo Bagnacani, ai magistrati della Procura di Roma che da tempo indagano sui conti della azienda.
Denuncia a cui il manager ha allegato una serie di chat e registrazioni da cui emergerebbero le “richieste” della Raggi. Il Campidoglio smentisce le pressioni e la Raggi precisa: “Si pretendeva che approvassi un bilancio con il quale i dirigenti di Ama avrebbero avuto centinaia migliaia di euro in più, addirittura si ipotizzava l’aumento della tassa sui rifiuti”.
Ed esplode la polemica con PD e l’alleato di governo Lega che chiedono le dimissioni e M5S che bolla la richiesta come “goffa ripicca” (per l’affaire Siri) sottolineando che la sindaca “neanche è indagata”.
La risposta della Raggi che attacca: “hanno gli indagati e parlano di me”. E fa i nomi di Catiuscia Marini e Nicola Zingaretti, indagati rispettivamente per concorsi truccati e finanziamento illecito e Armando Siri per una presunta tangente da 30 mila euro.
Al momento nel procedimento aperto, risulta indagato per tentata concussione il dg del Campidoglio, Franco Giampaoletti, oltre che l’ex ragioniere del Comune, Luigi Botteghi e il capo ad interim della Governance, monitoraggio e controllo organismi partecipati Giuseppe Labarile.
La vicenda riguarda i 18 milioni di credito per i servizi cimiteriali vantati da Ama, e proprio su questi crediti Bagnacani nel suo esposto sostiene di avere ricevuto pressioni per non inserirli nel bilancio.
Versione smentita da Palazzo Senatorio che anzi sottolinea come “il bilancio proposto dall’ex ad Lorenzo Bagnacani non poteva essere approvato dal socio Roma Capitale perchè non avrebbe rispettato la legge”.
“Matteo Salvini sta chiedendo le dimissioni in ogni modo e in ogni caso. Forse vuole coprire quello che è successo al suo sottosegretario Siri che mi sembra sia indagato per presunte corruzioni e tangenti?”.
Così la sindaca la sindaca di Roma Virginia Raggi a puntualizzato. “Se invece di cambiarsi le felpe andasse a lavorare non farebbe danno – aggiunge rivolta a Salvini -. Se mi dà la felpa da ministro dell’Interno per un giorno intanto vado a sgomberare CasaPound. E’ una delle prime cose che potrebbe fare”.
“Ho sentito Raggi per chiedere spiegazioni e ripeto, sono sempre il primo a sbattere fuori chi si macchia di reati o chi sbaglia per casi gravissimi. Lei mi ha spiegato che l’azienda dei rifiuti ha un problema: che i dirigenti prendono bonus per gli utili e non perché c’è meno immondizia per strada; che i sindacati hanno usato le proteste per fare assenteismo e lei lo ha detto a un dirigente, dicendo che deve modificare il bilancio per come lo dicono i revisori dei conti”.
Lo afferma il vicepremier Luigi Di Maio che ribadisce: “Io in quell’audio non vedo nessuno scandalo”.