Durante una conferenza organizzata da Limes Rivista italiana di geopolitica, il presidente del consiglio Paolo Gentiloni ha affermato: “L’Italia ha bisogno di migranti, è inutile far finta che non sia così, ne abbiamo bisogno purché sia fatto in modo sicuro, organizzato, e senza morti nel Mediterraneo”. Gentiloni ha giustificato questa necessità di immigrati per motivi demografici: l’Italia è un paese vecchio e gli immigrati fanno più figli degli italiani. Le parole del presidente del consiglio hanno immediatamente scatenato l’indignazione della destra (“a Gentiloni serve un medico” ha commentato Salvini) e dei quotidiani conservatori, Libero e La Verità in testa.
Nell’edizione di domenica i quotidiani diretti da Feltri e Belpietro hanno commentato le parole di Gentiloni in modo simile utilizzando i soliti cliché sull’immigrazione che sono tanto cari alla destra e che sono stati sbandierati a destra e manca da Salvini nella campagna elettorale delle scorse elezioni. Francesco Borgonovo nel suo articolo su La Verità parla di “grande sostituzione” (dei popoli, nda) e strumentalizza fatti di cronaca nera (lo stupro con massacro di Pamela Mastropietro e le violenze compiute da due marocchini a Milano nei giorni scorsi) per far intendere, neanche tanto implicitamente, che gli immigrati vengono in Italia solo per delinquere e compiere omicidi. Cliché. Dalle colonne di Libero, Renato Farina si spinge oltre ed individua negli “intellettuali multiculturalisti” di sinistra, i quali trattano la “nostra identità” come “ciarpame”, i veri colpevoli di questi discorsi pro-immigrazione. E ironizza anche sulla conferenza di Limes dove si respira “atmosfera da fumisteria marxista”. Sinistra e marxismo, i demoni immortali di una destra rimasta indietro di decenni. Infine loda le parole di Salvini il quale, consigliando a Gentiloni di farsi vedere da un medico, “ha raccolto il pensiero di tutti noi” (noi chi?).
Gli articoli di Borgonovo e Farina trasudano pregiudizi, intolleranza ed ignoranza da ogni parola. Inoltre, e ancora peggio, fanno disinformazione perché gli autori di questi articoli dimostrano di non avere un minimo di consapevolezza sul reale stato delle cose riguardo l’immigrazione. Un quotidiano autorevole e credibile dovrebbe dare ai lettori un’immagine chiara e per quanto possibile imparziale degli eventi, in modo da formare un’opinione pubblica consapevole e realmente informata. Ah già, Libero e La Verità non sono quotidiani autorevoli. La cornice all’interno della quale essi parlano di immigrazione è quella della cosiddetta “invasione”, anzi si tratta di vero e proprio “allarme invasione” secondo Libero. Altro cliché. Ecco perché questi quotidiani fanno disinformazione e non sono credibili. L’invasione non esiste! È una favola inventata da Salvini per catturare il voto degli elettori disinformati e impauriti, una mossa cinica che distorce la realtà e fomenta odio e paura. Libero e La Verità marciano su questa falsità per indirizzarsi a una precisa tipologia di lettori ma così facendo perdono ogni briciolo di credibilità. È vero che l’Italia sta conoscendo un’immigrazione senza precedenti ma allo stesso tempo centinaia di migliaia di italiani continuano a lasciare il paese in cerca di fortuna all’estero. Perché questi quotidiani, che hanno tanto a cuore la purezza della cultura e del popolo italiano, non parlano di questa infinita diaspora? Ovviamente perché trovare un capro espiatorio che viene dall’esterno, possibilmente nero, africano, e di un’altra religione è facile e demagogico.
Quando poi La Verità parla di “sostituzione dei popoli” si arriva al conservatorismo più bigotto. Leggendo l’articolo di Borgonovo è facile intuire la sua immagine di come è e dovrà essere il popolo italiano: bianco, cattolico e ultra-conservatore, magari anche analfabeta così non capisce le castronerie che certi giornalisti scrivono. Ora, è necessario fare qualche rivelazione che potrebbe far crollare le certezze di molti che sono contrari all’immigrazione, Borgonovo compreso. Prima rivelazione. Il tempo passa. I popoli non sono scatole chiuse impermeabili che rimangono immutate nel corso dei secoli. Le persone si muovono e culture differenti, incontrandosi, si arricchiscono a vicenda senza che vi sia alcuna sostituzione o addirittura eliminazione. Seconda rivelazione. Viviamo in un mondo interconnesso e globalizzato come mai prima d’ora che è chiaramente diviso in due parti: il Nord estremamente ricco e il Sud estremamente povero. Inevitabilmente gli abitanti del Sud vogliono andare al Nord per vivere una vita più agiata e con maggiori sicurezze economiche. Terza rivelazione, questa sarà sconcertante per Borgonovo. Gli immigrati vengono in Italia per vivere meglio e per dare un futuro con maggiori opportunità ai propri figli. Gli immigrati non arrivano nel nostro paese con l’obiettivo di delinquere o sostituire la nostra cultura. Mentre rischiano la vita attraversando il Mediterraneo essi non immaginano di distruggere le nostre usanze e i nostri costumi per sostituirli con i loro, desiderano semplicemente vivere una vita migliore in un paese benestante. Strumentalizzare fatti di cronaca nera oppure episodi di violenza commessi dagli immigrati è deplorevole, un subdolo escamotage per manifestare la propria intolleranza verso chi è diverso. Quarta rivelazione, ancora più sconcertante per Borgonovo. Le mele marce, i delinquenti, gli stupratori, gli assassini, sono ovunque, in Italia come in Africa come in Scandinavia. Si evitino ridicole semplificazioni e generalizzazioni xenofobe.
“L’Italia sta tornando indietro sul razzismo, sembra l’Inghilterra di trent’anni fa” disse qualche mese addietro Fiona May, la campionessa mondiale di salto in lungo, nata nel Regno Unito da genitori giamaicani e naturalizzata italiana. Ed è proprio grazie a quotidiani come Libero e La Verità se l’Italia su certi temi è indietro di trent’anni.