
La pedofilia è un reato gravissimo. Il pedofilo va punito senza appello. Stando alle informazioni statistiche, l’imputata numero uno per i casi di pedofilia è stata la famiglia quindi il parentado quindi il vicino di casa eccetera eccetera. Stranamente negli ultimi anni la cronaca ha tirato fuori e continua a tirare fuori la pedofilia solo in rapporto strettissimo se non unico coi preti ed il clero in generale.
L’ultimo caso è di qualche giorno fa, e riguarda il cardinale Pell, accusato di abusi su minori avvenuti addirittura negli anni settanta. Praticamente 40 anni fa. Pell è l’ultimo di una serie a cui stanno tentando di assuefarci fino al punto che, dire prete e dire pedofilo sono due termini pressoché sinonimi. Certo, ci sono anche i preti pedofili, come ci sono anche i padri pedofili, come ci sono anche le mamme pedofile, gli insegnanti, gli istruttori, i medici e gli avvocati, in una parola ci sono le persone pedofile.
Ma che l’affare “pedofilia preti” sia un progetto studiato ed elaborato a tavolino, questo lo hanno capito anche le galline. Ed è appunto questo che non va. E le persone non sono stupide. Lo hanno ormai capito in tanti, poi ognuno è libero se stare o meno nel coro. Perché i cori, si sa, piacciono a molti e al diavolo la realtà e dei fatti! Al diavolo la verità. Come non ricordare la vicenda di don Giorgio Govoni (Modena) accusato di molestie sessuali su minori e rinviato a giuidizio, stroncato poi da un infarto dopo l’arringa del pubblico ministero; finalmente nel 2001 la Corte d’Appello dichiarava che don Govoni era stato ingiustamente calunniato sulla base di fantasie indotte in fanciulli molto piccoli da una assistente sociale che “ha letto una certa letteratura su casi americani”. Non si dimentichi che il progettone parte dall’America.
Ma si può ricordare anche la vicenda dell’irlandese don Furlong (2012), sbattuto come mostro nelle prime pagine dei giornali fino alla dimostrazione della sua innocenza. E l’elenco dei mostri che poi non erano mostri potrebbe continuare con decine e decine di casi di uomini in talare, linciati dai media quindi assolti perché “il fatto non sussiste”.
Mai come in queste circostanze la verità sta proprio nel mezzo e bisogna davvero distinguere il vero dal falso, senza dilettarsi in una caccia alle streghe, oggi tanto di moda e che non porta a nulla di buono, una caccia alle streghe voluta, pare, da chi ce l’ha col papa, da chi ce l’ha con la Chiesa, da chi ce l’ha coi preti, insomma da un anticlericalismo che ha trovato veramente un’arma vincente; anticlericalismo che passa dai movimenti gay e loro lobby, dai moderni mangiapreti e loro lobby, dagli studi legali miliardari che spillano quattrini alla chiesa, usando come arma la calunnia.
Non si vuol fare l’apologia dei preti o della chiesa, per carità. Non ne hanno bisogno. Si tratta piuttosto dell’amore verso la verità. E se ogni giorno il prete di turno viene sbattuto in prima pagina come pedofilo, ciò significa che la verità qualcuno ama mandarla a farsi friggere. Punto. E’ ancora fresca la vicenda della scuola materna di Rignano Flaminio (Roma), che non c’entra coi preti, ma dove cinque persone tra cui tre povere maestre subirono una gogna mediatica da non potersi dire, un vero linciaggio consumatosi ogni giorno in tv e sui giornali; dopo qualche anno furono tutti assolti con formula piena e, scrissero i giudici della III Corte d’appello di Roma “i bambini furono influenzati dai loro genitori” (!), con molta delusione da parte di chi voleva vedere pedofili e mostri dappertutto e ad ogni costo.
Questo fa pensare ai tanti preti (e non solo preti) che vengono additati come mostri e questa volta non ci sono genitori malati di esaurimento nervoso, ma semplicemente il gusto per la calunnia o gli interessi pecuniari a causa di una antipatia od odio che sta a monte. E’ per questo che financo le galline avvertono che sotto sotto c’è puzza certamente.