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Napoli: uccise il fratello per incassare una polizza, confermato l’ergastolo

| 11 Novembre 2023 | CRONACA

Antonio Martone è stato condannato all’ergastolo per aver deliberatamente causato la morte del fratello Mimmo, orchestrando un macabro piano che prevedeva di bruciarlo vivo in un casolare di campagna a Lettere, provincia di Napoli. L’accusa sosteneva che il movente dietro questo atroce omicidio fosse l’incasso dei soldi della polizza vita. Ulteriori dettagli emersi durante le indagini hanno rivelato che Martone aveva pianificato attentamente l’omicidio, cercando su Google informazioni su come uccidere un uomo e come ottenere i fondi dell’assicurazione.

Le indagini tecniche, in particolare l’analisi dei video provenienti da diverse telecamere di sorveglianza nel comprensorio tra Lettere, Angri e Pagani, hanno svolto un ruolo cruciale nel coinvolgimento di Antonio Martone. Questi filmati hanno permesso ai carabinieri di tracciare il percorso sia della vittima che dell’assassino. Antonio è stato ripreso a piedi mentre si allontanava dalla scena del crimine, e la sua cattura immediata è stata motivata dal timore che, essendo un marittimo impiegato come cuoco su navi da crociera, avrebbe potuto fuggire facilmente sfuggendo alle tracce. L’ordinanza emessa dal giudice per l’udienza preliminare, convalidando l’arresto per omicidio pluriaggravato richiesto dalla Procura, ha evidenziato un ulteriore elemento probatorio significativo: le intercettazioni di microspie collocate dagli investigatori all’interno dell’auto dell’imputato. In queste registrazioni, Antonio Martone, parlando e canticchiando da solo, affermò: “Se scampo anche questa, secondo me faccio la botta… posso prendere il posto di Arsenio Lupin”.

TAG: martone, Napoli
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