Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha dichiarato un fermo rifiuto riguardo all’ipotesi di abbassare la soglia di sbarramento per le elezioni europee, portandola dal 4 al 3 per cento. Ha sostenuto che la modifica della legge elettorale non è una priorità e ha enfatizzato l’importanza di permettere agli italiani di eleggere i propri rappresentanti senza alcun tipo di agevolazione. Salvini ha sottolineato che chiunque ottenga i voti necessari dovrebbe avere accesso ai seggi. Inoltre, ha avanzato l’argomento che alzare la soglia potrebbe essere una scelta più razionale, in quanto contribuirebbe a ridurre la frammentazione politica che indebolisce il paese.
Questa posizione di Salvini rappresenta un chiaro ostacolo alle voci che circolavano da diverse settimane nei corridoi del Parlamento. Alcune indiscrezioni indicavano che il principale partito della coalizione di centrodestra, Fratelli d’Italia, fosse favorevole a ridurre la soglia di sbarramento al fine di agevolare le formazioni politiche minori, come Noi per l’Italia (il partito di Maurizio Lupi) o l’accoppiata Verdi-Sinistra italiana. Tuttavia, alcune voci suggerivano che l’obiettivo potesse essere un “scambio di favori” con Italia Viva di Matteo Renzi, impegnato in una sfida europea con il nuovo brand de Il Centro.
L’intervento di Salvini potrebbe generare tensioni tra gli alleati politici. Il capogruppo al Senato di Fratelli d’Italia, Lucio Malan, si era dichiarato favorevole all’abbassamento della soglia, affermando che “non c’è nessuna preclusione”. Tuttavia, non appena l’ipotesi è emersa sui media, il leader della Lega si è opposto categoricamente, complicando ulteriormente la strada per una modifica della soglia di sbarramento.