Lecco e Reggio Calabria, 1.300 km di distanza, hanno vissuto giornate di trepidante attesa. Oggi, però, è finalmente arrivato il verdetto della Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio Professionistiche (CoViSoC), organo chiamato a pronunciarsi sulla regolarità della documentazione presentata dai club professionistici ai fini dell’iscrizione ai vari campionati.
L’esito del parere della CoViSoC era piuttosto prevedibile: né Lecco né Reggina sono state ammesse alla prossima Serie B. In quest’articolo ripercorriamo brevemente i motivi che hanno portato ad una situazione così intricata e quelli che possono essere i futuri scenari.
La squadra lombarda, dopo aver vinto i play-off del campionato di Serie C, si è riaffacciata al campionato cadetto dopo 50 anni dall’ultima volta. Un evento eccezionale, insomma. Dopo soli 2 giorni dalla vittoria dei play-off, la squadra avrebbe dovuto consegnare tutta la documentazione idonea per l’iscrizione in Serie B.
L’iscrizione del Lecco, effettivamente, è arrivata leggermente in ritardo per via della definizione della questione stadio. L’impianto “Mario Rigamonti – Mario Ceppi” però non rispetta alcuni standard richiesti per la Serie B e quindi la squadra lombarda ha dovuto vagliare altre opzioni su cui ripiegare. Alla fine si è scelto lo Stadio Euganeo di Padova come alternativa, ma la comunicazione alla Lega B è stata tardiva. Ne è conseguito il parere negativo della CoViSoC.
Diversa è ancora la situazione in casa Reggina, trovatasi nel limbo tra giustizia ordinaria e giustizia sportiva. Il 12 dicembre scorso, a causa di una posizione debitoria particolarmente grave, la squadra calabrese ha scelto di accedere alla procedura giudiziale di ristrutturazione del debito. Nell’ambito di tale procedura, poi omologata dal Tribunale di Reggio Calabria il 12 giugno scorso, si è previsto lo stralcio del 95% del debito verso l’Erario.
La Reggina avrebbe dovuto saldare il debito entro il 20 giugno, data ultima per l’iscrizione al campionato di Serie B. Diversamente, il tribunale civile aveva dato tempo fino al 12 luglio per estinguere il debito. La squadra calabrese ha scelto di seguire la data stabilita dal tribunale civile, non tenendo in considerazione la data del 20 giugno per il pagamento.
Secondo alcune indiscrezioni, tuttavia, ci sarebbero anche altre inadempienze alla base del diniego della CoViSoC.
Al momento l’iscrizione alla Serie B 2023/24 per Lecco e Reggina è molto difficile. La battaglia per la permanenza in cadetteria è però ancora aperta per entrambe le compagini. Le squadre insoddisfatte dai pareri emessi dal CoViSoC potranno proporre appello al Consiglio Federale entro le ore 19 di mercoledì 5 luglio, con l’eventuale possibilità di impugnare la decisione al Collegio di Garanzia del Coni. Ma non è tutto, visto che la battaglia potrebbe poi spostarsi nelle aule del TAR e, quindi, anche del Consiglio di Stato. L’iter potrebbe chiudersi a fine agosto, con i campionati già iniziati.
Insomma, la questione è tutt’altro che chiusa per Lecco e Reggina. Con Brescia e Perugia che rimangono a guardare attentamente dalla finestra nella speranza di poter essere ripescate all’interno del campionato cadetto.