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Calendario asimmetrico: cui prodest?

Anche la Lega B, per il prossimo campionato cadetto, ha introdotto il calendario asimmetrico. Quali sono i reali vantaggi di questa formula?
| 29 Giugno 2023 | SPORT
calendario asimmetrico

La novità era nell’aria, ma da qualche giorno c’è anche l’ufficialità: la Serie B 2023/24 avrà un calendario asimmetrico. Il “programma” del nuovo campionato cadetto verrà composto l’11 luglio in riva al lago di Como, nella cornice mozzafiato di Villa Olmo. Come noto, questo strumento non rappresenta una novità assoluta nel mondo del calcio. Già molti campionati esteri, Premier League su tutti, hanno introdotto da anni un calendario non speculare e questo, certamente, per dare un po’ di brio alla competizione. Anche la nostra Serie A, recentemente, si è dotata di questa formula e gli effetti sono già sotto gli occhi di tutti.

Ma come funziona il calendario asimmetrico? Ovviamente, oltre alla non perfetta corrispondenza tra giornata del girone di andata e girone di ritorno, ci sono altre precise regole da seguire nel momento del sorteggio calendario. Ad esempio, nella nostra Serie A una partita non potrà avere il proprio ritorno prima che siano stati disputati altri 8 incontri. Quindi, se una partita si gioca all’ultima giornata del girone di andata, le due squadre non si incontreranno prima della nona giornata di ritorno.

Pro e contro del calendario asimmetrico

In attesa di conoscere maggiori dettagli sui criteri adottati dalla Lega B, va detto che questa formula ha certamente più pro che contro. Sarà anche un caso, ma da quando è entrato in vigore il calendario asimmetrico in Serie A due squadre diverse si sono laureate campioni d’Italia. Non è detto che ci sia un nesso, ma l’assenza di simmetria sicuramente favorisce l’imprevedibilità della competizione. Specie in questo periodo storico dove non c’è una netta superiorità di una squadra rispetto alle altre. Paolo di Canio, ex calciatore ed attualmente opinionista per Sky, ha addirittura sostenuto nel corso di questo campionato appena concluso che: “Se l’Inter non avesse avuto quel calendario asimmetrico io ve lo dico, avrebbe già vinto il campionato, avrebbe 8-10 punti di vantaggio”.

Proprio quest’aumento dell’alea è il maggior pregio da attribuire al calendario asimmetrico. Nessuna squadra può “fare i conti” con largo anticipo dovendo affrontare le squadre in diversi momenti del campionato rispetto al girone d’andata. È inevitabile che la tensione della competizione si mantenga alta fino alla fine, o comunque più a lungo di un campionato con un calendario perfettamente speculare. Questo circolo virtuoso è alimentato dalla necessità delle squadre di dover raggiungere quanto prima il proprio obiettivo stagionale.

Dall’altro lato, non ci sono dei veri e propri “contro” rispetto alla decisione di optare per un calendario asimmetrico. C’è, più che altro, una generale indifferenza. Non si può infatti dire che ci siano dei veri e propri svantaggi, ma semplicemente una questione di preferenza dell’una o dell’altra ipotesi.

Si tratterà, in ogni caso, di un esperimento interessante applicato al campionato cadetto. Anche perché nel campionato di Serie A sembra aver ben attecchito questa novità, con già la terza proroga di questo meccanismo di distribuzione delle partite.

 

 

TAG: calcio, Calendario, Lega B, Serie A, Serie B, sport
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