Firenze dice stop agli affitti brevi e alle app che li foraggiano che hanno reso di fatto la permanenza nel centro città economicamente invivibile. Il Comune guidato da Nardella adotterà a breve un provvedimento per il divieto (non retroattivo) di utilizzare immobili con destinazione residenziale per affitti turistici brevi, tipici delle piattaforme come Airbnb e simili, in tutta l’area Unesco del centro storico. Il Sindaco di Firenze ha confermato che sarà varata una delibera di giunta che introdurrà una modifica al Piano operativo comunale. L’obiettivo è sostenere la residenza nel centro storico rendendo più accessibili il costo degli affitti.
Nardella: “Il caro affitti è una emergenza sociale”
Sulla tema il primo cittadino di Firenze non ha messe misure. Nardella parla di “un’emergenza sociale che dovrebbe essere trattata dal governo come la prima delle questioni. L’emergenza abitativa è diventata un’emergenza nazionale, in cima all’agenda di molte città del nostro Pese, acuita dai 2 anni di Covid che hanno determinato un duplice effetto: un ampliamento della fascia delle famiglie in grandi difficoltà economiche e dall’altro lato la crescita dell’overtourism che ha preso tutti in contropiede con l’alterazione del mercato degli affitti e delle compravendite“.
Nardella critica il Governo Meloni ritenendo “del tutto inefficace” la proposta contenuta nella prima bozza della legge sugli affitti brevi. “Siamo disponibili a collaborare per strumenti più efficaci, e rilanciamo la norma Venezia – ha dichiarato Nardella -. Non capiamo perché di fronte a un’emergenza del genere non si voglia estendere la norma Venezia a tutte le città d’arte che hanno patrimonio Unesco e caratteristiche assimilabili”.
Quello del caro affitti è un tema comune delle grandi città come Roma, Milano e Venezia. Quella operata da Firenze è una prima stretta che trova il favore dei cittadini e che molti sperano sia estesa ad altre città.