Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha visitato le zone della Emilia-Romagna colpite dall’alluvione.
Prima tappa è stata Modigliana dove ha incontrato la cittadinanza e visitato le parti più danneggiate del Comune.
Il Presidente Mattarella si è recato, quindi, a Forlì e in Piazza Saffi ha salutato i volontari, gli operatori della Protezione Civile e delle Forze dell’Ordine impegnate nelle operazioni di soccorso e assistenza.
A Cesena il Capo dello Stato ha visitato il centro di raccolta di beni di prima necessità allestito all’interno della palestra della scuola “Don Milani”.
A Ravenna, dopo un incontro Prefettura, Mattarella si è recato nella Sala del Consiglio comunale dove ha incontrato una delegazione di civili e militari che hanno contribuito alla gestione dell’emergenza.
A Lugo ha visitato il teatro “Rossini” allagato dall’alluvione e salvato dall’intervento di abbonati e volontari.
Ultima tappa a Faenza dove ha incontrato i sindaci di tutte le città colpite dall’alluvione, i volontari e rappresentanti della Protezione Civile.
Nel messaggio rivolto alle popolazioni dell’Emilia Romagna colpite dell’alluvione, il Presidente ha voluto dedicare un accorato appello a “non avere paura” perché “non siete soli. Non lo sarete. Il Governo ha subito destinato somme rilevanti, come primo intervento. Certamente ne seguiranno altri.
Avete intorno la piena solidarietà di tutto il Paese.
E io sarò accanto al Governo per sostenere, senza pause e senza alcuna incertezza, il sostegno per la ripresa piena dei loro territori.
Le istituzioni nazionali, il Governo anzitutto, hanno questo obiettivo come fondamentalmente importante. Dovete avere la certezza che questo continuerà, anche a riflettori spenti. Anche quando l’evento drammatico scomparirà dalle cronache televisive o delle prime pagine dei giornali, non vi saranno pause nell’attenzione, non vi saranno, non dico dimenticanze, ma intervalli nell’esigenza di sospingere, concretamente e velocemente, la ripresa. C’è un pericolo da evitare, che è grave e, in questi casi, sempre incombente: la tentazione di abbandonare, di arrendersi. Questa non fa parte della tradizione della Romagna. Ma condizioni come quelle che si sono create potrebbero creare questo rischio, che va assolutamente scongiurato. E lo si scongiura – ha concluso il Presidente Mattarella – con tempi veloci di rilancio e di ripresa; con la concretezza veloce della ripresa e del riavvio.