Seggi chiusi e spoglio in corso in Turchia, dove dalle 8 (le 7 in Italia) alle 17 (le 16 in Italia) si è votato per le elezioni parlamentari e presidenziali: dai primi risultati, Erdogan è in testa ma il suo vantaggio si riduce con la conta dei voti. Il leader dell’opposizione Kemal Kiliçdaroglu contesta: “Siamo noi in testa”. L’affluenza per il rinnovo della presidenza della Repubblica è arrivata all’88,44% degli aventi diritto, mentre per le elezioni parlamentari l’affluenza è arrivata all’85,14%. Potevano votare tutti i cittadini turchi con almeno 18 anni e, compreso il numero dei residenti all’estero, gli aventi diritto erano oltre 64,1 milioni.
Il capo di Stato in carica Recep Tayyip Erdogan è in corsa contro Kemal Kilicdaroglu, che guida un’alleanza composta da vari partiti di opposizione, e Sinan Ogan che guida un’alleanza di partiti minori. Muharrem Ince, un altro dei candidati, si è ritirato dalla corsa nei giorni scorsi. Subito dopo la chiusura dei seggi è iniziato lo spoglio delle schede. Non si sono registrati incidenti di rilievo durante le operazioni di voto.
Secondo risultati parziali diffusi dalla tv di Stato turca Trt, il presidente Erdogan è in vantaggio con circa il 50%, anche se il suo vantaggio si sta progressivamente riducendo man mano che vengono scrutinate le schede. Dopo lo spoglio di oltre il 80%, il capo dell’opposizione Kemal Kilicdaroglu è al 43,5%. “Siamo in testa”, ha però scritto su Twitter quest’ultimo. “Vorrei lanciare un appello ai nostri eroi della democrazia: non lasciate per nessun motivo i seggi elettorali fino alla consegna dell’ultima scheda firmata. La piena e corretta manifestazione della volontà della nazione dipende dalla vostra determinazione. Vedrete, ne varrà la pena”, ha aggiunto. Il candidato delle opposizioni è avanti in gran parte delle province del sudest a maggioranza curda del Paese. Per essere eletti al primo turno serve il 50%+1 dei voti, altrimenti si va al ballottaggio. “Questa notte sarà annunciato che Kemal Kilicdaroglu è diventato il 13esimo presidente” della Turchia, ha detto il sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu. La maggior parte degli scrutini sono stati effettuati nelle province dove il presidente turco ha vinto in passato ed è in vantaggio, mentre ci sono ancora molti voti da contare nelle regioni dove l’opposizione è tradizionalmente più forte. L’alleanza di cui fa parte il partito Akp del presidente turco è in vantaggio anche nelle elezioni parlamentari.
Sia Erdogan che Kilicdaroglu hanno votato in mattinata. Il presidente uscente si è presentato in un seggio in una scuola nel quartiere di Uskudar, sulla sponda anatolica di Istanbul. Erdogan ha auspicato un “buon futuro” per il Paese e la sua democrazia e ha definito “importante” che tutti gli elettori “votino senza preoccupazioni fino alle 17 per mostrare la forza della democrazia turca”. La tv di Stato turca Trt ha diffuso delle immagini in cui si vede Erdogan regalare contanti ad alcuni bambini presso il seggio dove è andato. Poi Erdogan si è spostato ad Ankara, dove attenderà i risultati dalla sede dell’Akp. Il suo principale avversario ha invece votato ad Ankara. “A tutti noi è mancata la democrazia. Ci è mancato stare insieme, ci è mancato abbracciarci. Vedrete, la primavera tornerà in questo Paese se Dio vorrà e durerà per sempre”, ha detto Kilicdaroglu.
I membri dell’assemblea parlamentare, composta da 600 deputati, sono scelti attraverso un sistema proporzionale in cui gli aventi diritto votano per un partito, non per un candidato, e per entrare in parlamento una formazione politica deve superare la soglia del 7% delle preferenze o fare parte di un’alleanza che la supera. A queste elezioni è stato possibile scegliere tra 36 partiti diversi. Per diventare presidente, un candidato deve invece superare la soglia del 50% dei consensi altrimenti ci sarà un secondo turno, eventualmente in programma il 28 maggio. Secondo dati diffusi dal ministero dell’Interno, i cittadini siriani che si sono trasferiti in Turchia in seguito all’inizio del conflitto civile in Siria nel 2011 e che, dopo avere ottenuto la cittadinanza, hanno diritto di votare sono poco meno di 131mila persone. Le operazioni di voto per i cittadini turchi residenti all’estero si sono concluse il 9 maggio nei Paesi dove risiedono e, su 3 milioni e 416mila aventi diritto, hanno votato 1 milione e 691mila persone in 74 diversi Stati e altri 125mila hanno potuto esprimere le proprie preferenze presso i valichi di frontiera portando il numero totale dei votanti a circa 1 milione e 817mila persone che corrisponde al 53,18% degli aventi diritto, un’affluenza record per i residenti all’estero che alle ultime consultazioni del 2018 si era fermata al 50,9% degli aventi diritto. Il voto ai valichi di frontiera è stato possibile anche nella giornata di ieri.
Queste elezioni potrebbero segnare la fine di un’era in Turchia: a 72 ore dall’apertura dei seggi Recep Tayyip Erdogan era stato superato dall’opposizione. Almeno secondo la fotografia scattata dagli ultimi sondaggi che per settimane avevano registrato un testa a testa con il principale sfidante Kemal Kilicdaroglu, e che hanno mostrato il candidato dei principali partiti di opposizione in netto vantaggio nei dati raccolti da due dei più noti istituti demoscopici del Paese. Secondo Metropoll, Erdogan può contare sul 46,9% delle preferenze contro il 49,1% di Kilicdaroglu. Mentre nei dati raccolti da Konda tra il 6 e il 7 maggio, su un campione di 3.480 persone, l’attuale presidente turco è fermo al 43,7% e lo sfidante al 49,3% delle preferenze, un soffio sotto la soglia del 50% necessaria per vincere al primo turno delle presidenziali.