È stata una giornata di appuntamenti istituzionali a Roma per il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky. Con un apparato di sicurezza ai massimi livelli, il leader ucraino è al suo primo viaggio in Italia dall’inizio del conflitto con la Russia. Zelensky è atterrato all’aeroporto di Ciampino intorno alle ore 10 di sabato mattina.
L’Airbus A319 dell’Aeronautica Militare con a bordo il presidente Zelensky a Ciampino è stato accolto da due carabinieri e due avieri schierati in alta uniforme ai piedi della scaletta, alla presenza del vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, dell’ambasciatore ucraino in Italia Yaroslav Melnyk e l’ambasciatore di Italia a Kiev Pier Francesco Zazo.
Zelensky, in felpa e mimetica, sorridente, dopo i saluti con Tajani è salito a bordo di una vettura blindata con la quale, sotto nutrita scorta, ha lasciato lo scalo romano alle 10.22 per dirigersi in centro. È quindi arrivato in un noto albergo di Roma, dove è rimasto circa un’ora prima di dirigersi al suo primo incontro di giornata.
“Peremoha, peremoha, peremoha!”, “Vittoria, vittoria, vittoria!”. Quando la pioggia intensificava lo gridavano più forte, alzando gli occhi al cielo e sventolando le bandiere giallo blu. Molti ucraini che vivono a Roma hanno aspettato per ore, a Piazza Barberini, il presidente Zelensky che proprio da lì doveva passare per andare al Quirinale. E quando l’auto con le bandierine è passata hanno gridato “Vitajemo!”, “Benvenuto!”, un entusiasmo che non è venuto meno neanche quando hanno capito che il loro presidente non si sarebbe fermato per motivi di sicurezza.
Intorno a mezzogiorno Zelensky è arrivato al Quirinale per incontrare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. È stato accolto nel cortile del palazzo dal picchetto d’onore. I due si sono salutati con una stretta di mano e poi hanno assistito agli onori dei reparti e ai rispettivi inni nazionali. Sul torrino del Quirinale è stata issata la bandiera ucraina. Zelensky ha cantato l’inno nazionale mettendo la mano sul petto.
Il colloquio privato con Mattarella è durato circa 40 minuti. “È un onore averla qui a Roma. Ho chiesto di incontrarla nuovamente dopo il nostro colloquio di anni addietro anche se in questa condizione diversa, noi siamo pienamente al vostro fianco. Benvenuto presidente”, ha detto il Capo dello Stato al presidente ucraino al tavolo del Quirinale dove si è svolto il colloquio tra le due delegazioni.
Secondo una nota diffusa dalla presidenza ucraina, Zelensky ha rilevato la necessità di un ulteriore rafforzamento della pressione internazionale sulla Russia, in particolare attraverso nuove sanzioni. “Apprezzo molto la disponibilità dell’Italia ad aderire all’attuazione della nostra Formula di pace. Conto sulla partecipazione dell’Italia al Global Peace Summit, che avrà luogo quest’anno”, ha detto Zelensky, che ha elogiato il sostegno dell’Italia agli sforzi internazionali per ritenere la Russia responsabile dei crimini in Ucraina.
Zelensky si è quindi spostato a Palazzo Chigi per l’incontro con la premier Giorgia Meloni, che l’ha accolto nel cortile. Fra i due c’è stato un abbraccio, seguito da una stretta di mano davanti alle telecamere. Anche qui c’è stato il picchetto con gli onori militari. Poi è iniziato il colloquio privato. È l’occasione per ribadire il fermo sostegno dell’Italia all’Ucraina a 360 gradi, alla sua integrità territoriale, alla sovranità e all’indipendenza di Kiev e la vicinanza del popolo italiano al popolo ucraino.
Uno dei concetti che Meloni ribadisce a Zelensky nel corso dell’incontro è che l’Italia, in raccordo con i principali Alleati, continuerà a fornire il supporto necessario, anche militare, affinché si arrivi a una pace giusta per l’Ucraina, che potrà esserci solo se la Russia cesserà le ostilità. Allo stesso tempo, Roma continuerà a sostenere un’applicazione rigorosa delle sanzioni che sono uno dei principali strumenti nei confronti dell’aggressore, insieme a quello finanziario e militare, per far cessare le ostilità.
“Continueremo a fornire sostegno, anche militare, perché l’Ucraina possa arrivare ai negoziati con una posizione solida. È importante perché alla pace non si può arrivare con nessuna posizione di resa”, ha detto Meloni dopo l’incontro. “Alla pace si arriverà solo se e quando la Russia cesserà le ostilità – ha aggiunto – Sosteniamo la formula di pace in 10 punti del presidente Zelensky. La verità è che l’Ucraina difendendo la propria integrità e identità allontana la guerra dal resto d’Europa. Quello che gli ucraini stanno facendo, lo stanno facendo anche per noi”.
“Giorgia, ti ringrazio per la possibilità di essere in questo bellissimo Stato con una grande storia, sono qui per stringerle la mano e ringraziare per aver dato rifugio ai cittadini ucraini, non lo dimenticherò mai”, ha detto poi Zelensky in conferenza stampa congiunta rivolgendosi alla premier Meloni. E ha invitato “tutti i leader politici italiani e i rappresentanti della società civile di visitare” a visitare il Paese “perché quando vedrete quello che ha fatto una sola persona, quello che ha fatto Putin, capirete perché noi ci opponiamo a questo male”.
Il presidente ucraino Zelensky ha poi lasciato Palazzo Chigi e intorno alle 16 è arrivato in Vaticano per l’incontro con Papa Francesco. Il presidente ucraino è stato accolto dal reggente della Casa pontificia, padre Leonardo Sapienza.
“La ringrazio per questa visita”, ha detto il Pontefice accogliendo Zelensky. “È un grande onore”, ha risposto il presidente. Il Papa ha accolto Zelensky sulla porta dell’Auletta Paolo VI, in piedi appoggiandosi al bastone. Il presidente, salutando il Papa, ha messo la mano sul cuore e ha chinato la testa. Con loro solo l’interprete: il francescano ucraino fra Marek Viktor Gongalo.
Papa Francesco ha donato al presidente ucraino Zelensky una piccola scultura che rappresenta un ramoscello d’ulivo, simbolo della pace, il Messaggio per la Pace di quest’anno, il Documento sulla Fratellanza Umana, il libro sulla Statio Orbis del 27 marzo 2020 e il volume Un’Enciclica sulla pace in Ucraina.
Il presidente ucraino ha invece donato al Pontefice un’icona della Madonna dipinta sui resti di un giubbotto antiproiettile e un quadro intitolato Perdita, sull’uccisione dei bambini durante il conflitto. È raffigurata una Madonna con un bambino in braccio, nero, come fosse stato cancellato. “Questo rappresenta l’uccisione dei bambini”, ha spiegato al Papa un interprete che era presente alla visita.
I temi del colloquio tra il Papa e Zelensky, durato circa quaranta minuti, “sono riferibili alla situazione umanitaria e politica dell’Ucraina provocata dalla guerra in corso. Il Papa – riferisce il portavoce vaticano Matteo Bruni – ha assicurato la sua preghiera costante, testimoniata dai suoi tanti appelli pubblici e dall’invocazione continua al Signore per la pace, fin dal febbraio dello scorso anno”.
“Entrambi hanno convenuto sulla necessità di continuare gli sforzi umanitari a sostegno della popolazione – ha concluso Bruni – Il Papa ha sottolineato in particolare la necessità urgente di ‘gesti di umanità’ nei confronti delle persone più fragili, vittime innocenti del conflitto”.
“Incontro con Papa Francesco. Sono grato per la sua personale attenzione alla tragedia di milioni di ucraini. Ho anche sottolineato decine di migliaia di bambini deportati. Dobbiamo fare ogni sforzo per riportarli a casa – ha scritto poi Zelensky su Telegram – Inoltre, ho chiesto di condannare i crimini russi in Ucraina. Perché non può esserci uguaglianza tra la vittima e l’aggressore. Ho anche parlato della nostra formula di pace come dell’unica formula efficace per raggiungere una pace giusta. Gli ho offerto di unirsi alla sua attuazione”.