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Il dossier del Pnrr arriva in Parlamento

| 27 Aprile 2023 | POLITICA

Il dossier del Pnrr arriva in Parlamento. Il ministro per gli Affari europei e Pnrr, Raffaele Fitto, è intervenuto prima in Aula al Senato e poi alla Camera con un’informativa urgente sul Piano e sul “sistema di governance” fortemente contestato dalle opposizioni. “L’obiettivo del governo è di dare al Paese un’attuazione piena del Pnrr”, ha assicurato il ministro.

In queste ore – ha detto Fitto nella sua informativa al Senato – si stanno scambiando con Bruxelles gli ultimi documenti “per raggiungere l’obiettivo” di superare la fase di “valutazione” per il rilascio della terza tranche di aiuti legata al raggiungimenti dei 55 obiettivi del Pnrr richiesti per il 31 dicembre 2022. “Nelle prossime ore si dovrà trovare una soluzione per raggiungere questo obiettivo”, ha aggiunto.

Fra i 27 obiettivi Pnrr da realizzare entro il 30 giugno 2023, ha detto ancora il ministro, “ci sono alcuni obiettivi da rimodulare”. Ha anche sottolineato che “l’interlocuzione con la Ue è per mantenere gli obiettivi” e i finanziamenti “garantendo la loro realizzazione entro il 2026”. Fitto, tra gli obiettivi da rimodulare, ha citato “la realizzazione degli asili nido e scuole dell’infanzia, la sperimentazione dell’idrogeno nei mezzi di trasporto pubblico e il progetto Cinecittà”.

Nella sua informativa, Fitto ha anche ricostruito la vicenda dei due stadi inseriti all’interno dei Piani Urbani Integrati di Firenze e Venezia con il decreto interministeriale (Interno-Economia) del 22 aprile 2022 (governo Draghi, ndr) e che venivano poi dati come “raggiunti”.

“Dalla Commissione Ue è emersa una valutazione negativa sul fatto che i progetti di Firenze e Venezia, lo Stadio Lanfranchi e il Bosco dello sport, siano realizzati con un finanziamento del governo nel quadro del Pnrr”, ha detto il ministro. “In queste ore il governo sta lavorando per superare questa difficoltà” relativa ai Piani integrati Urbani delle due città “ma è evidente che i due interventi non riguarderanno più l’interlocuzione con la Commissione”, ha spiegato.

Prima di concludere l’informativa, il ministro ha spiegato che “l’obiettivo del governo è di dare al Paese un’attuazione piena del Pnrr”. “Il lavoro che stiamo mettendo in campo – ha aggiunto – è attento e certosino, con l’obiettivo di far emergere le criticità e risolverle nei tempi previsti dai regolamenti europei. Il governo fa suo il richiamo di Mattarella”. Per raggiungere l’obiettivo della “spesa dell’intero programma”, ha detto infine Fitto, “è fondamentale il confronto con la Commissione e con le autonomie locali e soggetti attuatori per trovare ora le criticità”.

Anche nell’Aula della Camera Fitto ha ribadito che “nelle prossime ore ci aspettiamo un superamento delle criticità” legate ai progetti da ultimare entro il 31 dicembre 2022 “e ci auguriamo uno sblocco della terza rata” dei finanziamenti del Pnrr, pari a 19 miliardi. “Oggi è stato firmato il dpcm attuativo delle misure legate alla nuova legge sulla governance del Pnrr” da poco approvato dal Parlamento, ha aggiunto. Finita la fase di verifica su quali interventi potranno essere realizzati in tempo, cioè entro giugno 2026, “gli enti attuatori dovranno assumersi la responsabilità della loro attuazione”. Gli enti “daranno garanzia pubblica e ufficiale al governo”, ha aggiunto, sottolineando che “siamo ancora in una fase in cui si può intervenire per modificare il Piano. Fra qualche mese non sarà più possibile”. Fitto ha anche aggiunto che la “modifica del Piano sarà fatta in collaborazione con i ministeri, le regioni, i comuni e le Province, Città Metropolitane”.

Fitto ha poi spiegato che “il governo sta cercando di salvare gli asili, salvaguardarli nell’obiettivo finale, perché ad oggi sono stati accumulati grossi ritardi, ci sono comuni che riescono a raggiungere il target del 30 giugno e altri che non ce la fanno. Noi stiamo trattando con la Commissione Ue per salvare l’obiettivo che ‘cuba’ 4,6 miliardi di finanziamenti”.

Diversi i nodi su cui il ministro è stato chiamato a rispondere, dalle accuse dei ritardi alle complicazioni nell’interlocuzione con la Commissione europea che non ha ancora sbloccato il pagamento della terza rata da 19 miliardi di euro per i 55 obiettivi del secondo semestre 2022.

Intanto, il 24 aprile, la Corte dei Conti Ue nella sua relazione ha evidenziato “scarsa chiarezza” sui risultati attesi dalle misure finanziate dal Pnrr italiano per la digitalizzazione delle scuole e “notevoli ritardi”, in alcune regioni, sul programma di connettività a banda larga degli edifici scolastici.

TAG: Camera dei Deputati, Governo Meloni, Pnrr, Raffaele Fitto, Senato
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