
Nona giornata di manifestazioni in Francia contro la riforma delle pensioni già varata dal governo. Non solo: oggi a bloccare il Paese c’è stato anche uno sciopero generale.
Gli scioperi del trasporto pubblico hanno reso molto complicati gli spostamenti e aumentato il traffico. I conducenti della metropolitana sono chiamati ad aderire in massa allo stop mentre per quanto riguarda la rete ferroviaria si prevede che circoleranno solo la metà dei treni ad alta velocità e un terzo di quelli regionali. E la capitale continua a essere invasa dai rifiuti lasciati in strada a causa dello sciopero dei netturbini riconfermato almeno fino a lunedì.
E continuano azioni di blocco dei depositi petroliferi, porti, strade, trasporto aereo, settore energetico, scuola e università. A Parigi i manifestanti hanno occupato l’aeroporto Roissy-Charles-de-Gaulle e la Gare de Lyon.
A Parigi il corteo è partito da Place de la Bastille in direzione Place de l’Opéra. Tra i manifestanti anche “un migliaio” di black bloc e “elementi radicali”, vestiti di nero e con il volto coperto. Alcune decine le persone arrestate durante i disordini. Le forze dell’ordine hanno separato i partecipanti alla manifestazione sindacale dagli elementi più violenti presenti in testa al corteo.
Durante gli incidenti a Parigi con i black bloc, un poliziotto è stato colpito alla testa da un “pavé” staccato dal fondo stradale ed è stato trasportato in ospedale con urgenza. Incidenti, feriti e arresti anche a Le Havre, Rouen, Lione.
Sono molto diverse le cifre dei partecipanti alle manifestazioni, fra la versione fornita dai sindacati e quella della polizia. Ma in entrambi i casi, oggi si tratta di record eguagliati o battuti. Se per la CGT erano 800.000 a Parigi, la polizia ne ha contabilizzati 119.000. Per quanto riguarda il numero dei manifestanti in Francia, 3,6 milioni (record eguagliato) per la CGT, un milione per la polizia. Il Ministero dell’Interno ha schierato un numero di poliziotti mai toccato in questi due mesi di contestazione, 12.000, di cui 5.000 soltanto nella capitale.
Allerta anche sulle riserve di cherosene negli aeroporti parigini di Orly e di Roissy-Charles-de-Gaulle. La situazione nei due scali parigini è “diventata critica”, dichiara alla France Presse il ministero della Transizione ecologica. Una situazione dovuta al blocco di una raffineria della Normandia, attualmente in sciopero contro la riforma previdenziale. Nei giorni scorsi, il governo ha adottato un’ordinanza per far scattare la precettazione dei lavoratori nel sito normanno, che non è stata ancora notificata ufficialmente lasciando la situazione in sospeso.
Da giorni, la Dgac avvisa le compagnie aeree che le riserve di cherosene negli aeroporti parigini sono “sotto tensione”, invitandoli ad assumere precauzioni. Queste tensioni si aggiungono alla crescente penuria di benzina e gasolio alle stazioni di servizio del Paese. Secondo France Presse, il 15% delle pompe di benzina sconta la penuria di almeno un tipo di carburante (benzina o diesel). Una percentuale che sale al 40% in Loire-Atlantique e in diversi dipartimenti di Bretagna.
Quella di oggi è la prima giornata di mobilitazione organizzata a livello nazionale da quando la legge è stata adottata senza passare dal voto parlamentare, utilizzando l’articolo 49.3 della Costituzione, lo scorso 15 marzo.
Mercoledì il presidente Emmanuel Macron ha ribadito la necessità di procedere alla riforma e la fiducia nel governo di Elisabeth Borne, ma non ha convinto oltre il 70% dei francesi. “Se per il bene del Paese devo pagare il prezzo dell’impopolarità, lo farò”, ha detto Macron.
In ogni caso, l’intervento del presidente non ha fatto desistere i movimenti di protesta, anzi: secondo il segretario della CGT, Philippe Martinez, la mancanza di apertura del presidente “ha fatto aumentare la collera”