Mentre le opposizioni e Bruxelles premono perché l’Italia ratifichi il Mes, Giorgia Meloni ritiene cruciale questo passaggio e lo ribadirà al Consiglio europeo di giovedì e venerdì, in vista del quale terrà le comunicazioni alle Camere oggi e mercoledì.
Il Mes non è il centro delle discussioni, è la linea della premier, che per preparare l’appuntamento di Bruxelles ha incontrato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: sul tavolo il dossier migranti, con tutti i suoi risvolti. Un confronto cordiale, in cui sono emerse “sintonia e fiducia rinnovata”, secondo fonti vicine a Meloni.
Per il governo, da un lato, è prioritario aiutare la Tunisia, che attende i finanziamenti del Fmi, sull’orlo di una crisi che, è il timore dell’esecutivo, potrebbe generare un’ondata di migranti. Dall’altro, come ribadirà la presidente del Consiglio, serve una gestione finalmente europea dei flussi migratori, nel controllo delle frontiere, nella cooperazione sui rimpatri e nella lotta agli scafisti.
La premier ha avuto una telefonata di mezz’ora con il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Dopo le ultime mosse russe, con la visita di Vladimir Putin a Mariupol, e quella del presidente cinese Xi Jinping a Mosca, l’auspicio condiviso – viene spiegato – è che il Consiglio Ue dia un nuovo forte segnale di sostegno all’Ucraina.