Le prime due banche svizzere, Ubs e Credit Suisse, le cui sedi si trovano l’una di fronte all’altra nella centrale Paradeplatz di Zurigo, potrebbero celebrare, dopo anni di antagonismo, la loro unione con un evento storico per la Svizzera e per la finanza globale.
Di questa soluzione si parla dopo il ‘caso’ Credit Suisse, esploso la scorsa settimana dopo che l’istituto di credito svizzero ha perso il 24,2% in Borsa a Zurigo il 15 marzo, innescando una tempesta di vendite sull’intero comparto bancario in Europa.
È quindi scattata una corsa contro il tempo salvare Credit Suisse. Le autorità svizzere, con la collaborazione di quelle britanniche e americane, lavorano senza sosta alla ricerca di un accordo che metta in sicurezza l’istituto e allenti le pressioni sull’intero settore bancario. La strada individuata, riferiscono diversi media, è proprio quella di un’acquisizione da parte di Ubs, il colosso svizzero da 60 miliardi di franchi svizzeri di capitalizzazione.
Ubs punta a ottenere concessioni della banca centrale svizzera e dalla Finma, l’autorità di regolamentazione dei mercati, per portare a termine l’accordo su Credit Suisse. Potrebbe essere prevista qualche forma di indennità o di aiuto per coprire i possibili costi legali e le perdite future. Per Reuters, Ubs cerca almeno 6 miliardi di dollari di garanzie dal governo svizzero.
Ubs ha radici profonde ed è il frutto dell’acquisizione di 370 banche avvenute nel corso di oltre 170 anni di storia. Nel 1854 6 banche private si riunirono a Basilea per formare la Bankverein. Dopo una serie di operazioni nel 1897 la Basler Bankverein diventò la Società di Banca Svizzera. A seguito di ulteriori evoluzioni, nel 1998 nasce Ubs dalla fusione di Unione di Banche Svizzere e Società di Banca Svizzera.
Molto articolato l’assetto societario di Ubs group. Tra gli azionisti rilevanti, secondo quanto emerge dal sito del gruppo bancario, ci sono BlackRock con una partecipazione del 5,23%; Dodge & Cox International Stock Fund (3,02%); Massachusetts Financial Services Company (3,01%); Artisan Partners (3,15%) e Norges Bank (3,01%).
La struttura operativa della società è composta da quattro divisioni e opera a livello globale. La Svizzera è l’unico Paese in cui opera in tutte e cinque le aree di attività: Personal Banking, Wealth Management, Corporate e Institutional Clients, Investment Banking e Asset Management.
La banca possiede una rete di circa 200 filiali, 4.600 consulenti alla clientela, e raggiunge circa l’80% del patrimonio in Svizzera. Dal punto di vista finanziario il gruppo ha chiuso il 2022 con un utile netto di 7,1 miliardi di franchi svizzeri (7,63 miliardi di dollari), un reddito in aumento dell’1,3% a 8,86 miliardi di franchi (9,6 miliardi di dollari).