Tragedia sulle coste calabresi. Sono 43 i cadaveri recuperati al momento dopo il naufragio di questa mattina all’alba sulle coste di Steccato di Cutro, a 20 chilometri da Crotone. Alcuni di loro sono ancora sulla spiaggia coperti da teli bianchi. I migranti sopravvissuti sono 80, di cui 21 sono stati trasferiti in ospedale (gli altri 59 sono già stati trasferiti al Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto).
E c’è anche un neonato di pochi mesi tra le vittime. Intanto, proseguono le ricerche in mare: sono impegnate motovedette della Capitaneria di porto e della guardia di finanza. Inoltre, la guardia costiera ha comunicato che i migranti erano circa 120.
Il natante, molto carico, non ha retto al mare agitato ed è stato spezzato in due da mare agitato. Alcuni pezzi di legno sono arrivati a riva. Gli oltre 70 superstiti hanno raccontato di essere stati almeno in 250. Sul posto sono subito intervenuti i soccorsi, la polizia, i carabinieri e i vigili del fuoco.
Tra i soccorritori, è intervenuta la Croce Rossa Italiana, Comitato di Crotone, con ambulanze e mezzi, oltre 20 volontari, soccorritori e logisti che stanno dando supporto per il recupero dei superstiti tra cui ci sono adulti, nuclei familiari e bambini, e per il recupero delle vittime.
“Affronteremo anche il problema di dove sistemare le salme, Crotone era già in sofferenza, ma ci organizzeremo, anche nei vari paesi. Ci vuole solidarietà anche in questo”, ha detto il sindaco di Crotone, Vincenzo Croce.
“Profondo dolore per le tante vite umane stroncate dai trafficanti di uomini”. Lo dice il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sottolineando che “si commenta da sé l’azione di chi oggi specula su questi morti, dopo aver esaltato l’illusione di un’immigrazione senza regole”.
Il governo, aggiunge, “è impegnato a impedire le partenze e con esse il consumarsi di queste tragedie, e continuerà a farlo, anzitutto esigendo il massimo della collaborazione agli Stati di partenza e di provenienza”.
Il naufragio avvenuto in Calabria è una “tragedia immane” che “mi addolora profondamente e ci impone innanzitutto il profondo cordoglio per le vite umane spezzate”. Lo dice il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, affermando che “è fondamentale proseguire in ogni possibile iniziativa per fermare le partenze” dei migranti.
“Cosa ha fatto l’Unione europea in tutti questi anni? Dov’è l’Europa che dovrebbe garantire sicurezza e legalità? Che fine hanno fatto le operazioni di dialogo con i Paesi d’origine dei migranti?”. Sono le domande che pone, in una nota, il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto. “Tutte domande che, purtroppo, a oggi non hanno alcuna risposta. E chi sta nei territori, a stretto contatto con la realtà di tutti i giorni, è costretto a gestire le emergenze e a piangere i morti”.