E’ Marco Mengoni ad aggiudicarsi la serata delle cover. Sul podio anche Ultimo e Lazza. Poi Giorgia e Mr. Rain.
Marco Mengoni ha vinto con Let it be dei Beatles, cantata con il Kingdom Choir. Ultimo, al secondo posto, si è esibito con Eros Ramazzotti con un medley di quest’ultimo. Chiude il podio Lazza, che ha voluto accanto a sé Emma e il primo violino della scala Laura Marzadori in La Fine di Nesli. Giorgia ed Elisa (con Luce e Di sole e d’azzurro) sono quarte, Mr. Rain con Fasma e Qualcosa di Grande di Cesare Cremonini sono quinti. “Questo premio lo devo dividere con tutti, con l’orchestra e con il coro”, ha commentato a caldo Mengoni prima di riproporre il brano chiudendo la quarta serata del festival di Sanremo.
E Marco Mengoni è ancora in testa alla classifica generale alla fine della quarta serata del festival di Sanremo. Poi Ultimo, Lazza, Mr. Rain, Giorgia, Tananai, Madame, Rosa Chemical, Elodie, Colapesce Dimartino, Gianluca Grignani, Coma_cose, Modà, Articolo 31, LDA, Leo Gassmann, Paola & Chiara, Ariete, Mara Sattei, Colla Zio, gIANMARIA, I Cugini di Campagna, Levante, Olly, Anna Oxa, Will, Shari, Sethu.
Medley, grandi classici, appuntamento cult del festival, sulle note dei successi degli anni dai ’60 ai 2000.
Il brivido dell’esibizione in coppia di Giorgia ed Elisa, l’emozione di Marco Mengoni che rilegge i Beatles in chiave gospel con il Kingdom Choir. Ma anche l’incertezza di Eros Ramazzotti che dimentica il testo di Un’emozione per sempre, mentre canta con Ultimo. E poi Fedez, che in duetto con gli Articolo 31 invita la premier Giorgia Meloni a legalizzare le droghe leggere.
All’Ariston è tempo di cover e duetti, da sempre uno degli appuntamenti cult del festival. La serata è ancora una volta da maratoneti e giustamente Gianni Morandi, che in questo festival ha scelto la cifra dell’autoironia, si presenta in tuta, scarpe da ginnastica e pettorale con il numero 73, come le edizioni del festival di Sanremo.
Co-conduttrice Chiara Francini. Dopo la gag della “ragazza di provincia” che “per umiltà” resta seduta in platea temendo la scala, e tiene ben stretta la borsetta “come diceva la mi’ nonna”, Chiara Francini fa il suo primo ingresso ufficiale in scena all’Ariston. Indossa “un cencino”, un abito lungo di velluto blu con le enormi maniche ad ali. A lei tocca presentare, con impostazione teatrale, il duetto di Lazza con Emma e il primo violino della Scala.
Ai giovanissimi Ariete e Sangiovanni l’onere di aprire la gara, osando con Battiato e Centro di gravità permanente, Michele Zarrillo prende per mano Will nella sua Cinque giorni, Elodie e BigMama spaccano con American Woman e chiudono la performance con Un bacio sulle labbra.
Si cambia registro e sul palco entra Peppino Di Capri, recordman del festival con 15 partecipazioni. Al pianoforte suona l’eterna Champagne, poi riceve il sospirato Premio Città di Sanremo alla carriera. “Da tempo aspettavo questo momento. Meglio tardi che mai”, si emoziona, mentre l’Ariston gli regala la standing ovation.