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Bonus una tantum per i dipendenti pubblici

| 27 Gennaio 2023 | ECONOMIA

La Ragioneria generale dello Stato ha assegnato con la legge di Bilancio un bonus una tantum ai dipendenti pubblici, pari a 1,5% della retribuzione. Nel complesso si tratta di uno stanziamento pari a 1 miliardo di euro. Le somme sono erogate su 13 mensilità.

Il bonus una tantum è stato adottato come soluzione alternativa agli scatti contrattuali, che non è stato possibile finanziare per mancanza di fondi.

Si parte dai 66,80 euro dei capi Dipartimento e dei dirigenti di prima fascia ai 23,17 del livello più basso, che è quello degli operatori di prima area fascia 1. Nella fascia mediana ci sono i funzionari passano da 29,63 a 44,72 euro al mese.

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Per quanto riguarda invece le amministrazioni locali, la differenza è più bassa: la cifra più alta è per i segretari A e B, che vedono un aumento di 52,22 euro. La più bassa invece per chi ha una qualifica A1, cui spetta 22,56.

Nelle scuole, il dirigente ha diritto allo stesso importo di 52,22 euro, mentre un docente delle medie con la massima anzianità (oltre 35 anni) avrà diritto a 42,30 euro. Uno della primaria sempre con la massima esperienza 38,17 e un assistente amministrativo con meno di 8 anni 22,89.

E le forze dell’ordine? Un commissario capo della Polizia di Stato riceverà 34,46 euro, mentre un agente si fermerà a 24,10. Nell’esercito l’una tantum di un capitano è di 34,46 euro, quella di un caporal maggiore sempre di 24,10.

Nel mondo della sanità si riscontra un importo uguale per dirigenti medici e altri dirigenti – 52,22 – mentre un dipendente di fascia A (la più bassa) conta su 22,66 euro.

I valori più elevati, spettano gli ambasciatori: la cifra sarà di 131,61 euro. I prefetti si fermano appena più sotto, a quota 123,27.

TAG: bonus, pubblica amministrazione, stipendi
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