L’inflazione non colpisce solo i beni di largo consumo ma anche i servizi finanziari. E tra questi i conti correnti bancari sono la tipologia di prodotto finanziario che nel 2022 ha subito il maggior balzo dei costi per gli utilizzatori/clienti provocando un aumento significativo della spesa per i risparmiatori.
A testimoniare questi rincari c’è la nuova indagine dell’Osservatorio SOStariffe.it e ConfrontaConti.it, che fotografa l’evoluzione del settore nel corso degli ultimi 12 mesi mettendo a confronto i dati di febbraio 2022 con quelli di gennaio 2023. Il costo medio di un conto tradizionale risulta a questo punto pari a 132 euro per ogni correntista. Mentre il costo medio annuo di gestione per un conto corrente online è di 90 euro.
L’indagine dell’Osservatorio ConfrontaConti.it e SOStariffe.it evidenzia dunque un aumento del +7% della spesa media collegata al conto corrente. Nonostante registri un picco di spesa del +26%, il conto corrente online conviene ancora, visto che garantisce un risparmio fino a 129 euro all’anno rispetto ai conti tradizionali.
Costa invece di più un conto tradizionale: scegliere un conto tradizionale e affidarsi esclusivamente ai servizi di Home Banking, infatti, comporta una spesa media del +5%, con un valore complessivo di 116 euro. Si tratta, in ogni caso, della modalità di utilizzo più economica in quanto un uso misto comporta una spesa di 152 euro (+7%) e un utilizzo “No Internet” prevede una spesa di 193 euro all’anno (+5%).
La questione è legata ad una serie di fattori. Uno di questi è che aumentano le spese legate al mantenimento del conto corrente e, quindi, aumenta il canone annuo. Crescono anche le commissioni applicate alle operazioni allo sportello, che oggi le banche vedono come un prezzo da pagare, dichiarando che l’assistenza diretta della clientela è costosa.
Questa tendenza non è, però, lineare e non coinvolge tutte le voci di costo per i correntisti. L’aumento più evidente riguarda il canone annuo che registra un rincaro del +5% per le banche tradizionali e del +8% per le banche online. I conti a zero spese sono sempre più rari e sono, spesso, destinati soltanto a chi rispetta determinate condizioni, ad esempio i giovani di età inferiore ai 30 anni.
L’indagine dell’Osservatorio ConfrontaConti.it e SOStariffe.it segnala anche un aumento generalizzato delle commissioni per le operazioni allo sportello. L’aumento è sotto tutti gli aspetti: movimenti, prelievo, versamenti, bonifici allo sportello e persino per il costo singolo degli assegni. In generale, quindi, effettuare operazioni allo sportello, anche per i correntisti che hanno scelto una banca che opera prevalentemente online, comporta una spesa maggiore rispetto al 2022.
Il modo per risparmiare esiste e sono le casse veloci automatiche del proprio istituto. Un esempio sono per esempio i prelievi: il prelievo dall’Atm della propria banca è sempre senza commissioni mentre da quello di un’altra banca comporta una commissione media di 1,24 euro per le banche online e di 1,98 euro per quelle tradizionali (spesso c’è possibilità di azzerare il conto superando un importo minimo per l’operazione fissato dalle condizioni contrattuali della banca).
Per quanto riguarda le carte, i rincari sono piuttosto moderati: modifiche marginali arrivano per il canone annuo della carta di credito (+2,7% per le banche tradizionali e -2,88% per le banche online) mentre la carta di debito è quasi sempre gratuita e, per chi la propone a pagamento, c’è addirittura un calo del -20% del costo.
All’interno dell’indagine si analizzano anche tre diversi profili di risparmiatori. Se il single è toccato solo marginalmente dal rincaro, discorso diverso può riguardare coppia e famiglia, che possono avere aumenti rispettivamente del 7/9% o anche dell’11%. In tutti e tre i casi a convenire maggiormente è soprattutto il conto online, che può arrivare a garantire un risparmio anche superiore ai 120 euro.