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Manovra: illustrato il maxiemendamento con cui si ritocca la legge di Bilancio

| 20 Dicembre 2022 | ECONOMIA

Il ministro Giorgetti ha delineato il maxiemendamento con cui si ritocca la Manovra, con “misure di carattere sociale significative”. L’interlocuzione con l’Ue spinge il Governo a eliminare la soglia di 60 euro per l’utilizzo del Pos. Si allarga la platea per il taglio di 3 punti del cuneo fiscale. Salgono a 600 euro le pensioni minime per gli over 75.

Opzione donna non cambia. Il Rdc sarà per 7 e non 8 mensilità. I mutui ipotecari potranno tornare dal tasso variabile al fisso. Proroga della Cilas per il Superbonus. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Si potrà continuare a pagare con il bancomat anche il caffè. L’interlocuzione con l’Ue spinge il governo a eliminare dalla manovra la soglia di 60 euro entro la quale i commercianti avrebbero potuto rifiutare di usare il Pos, e ora si studiano forme di ristori per gli operatori che avranno l’onere delle commissioni.

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L’emendamento elimina la normativa sul Pos mentre il tetto al contante resta a 5mila euro. “Il governo – ha aggiunto il ministro – è disponibile a un confronto con la commissione Bilancio per quanto riguarda una soluzione compatibile con la normativa e gli impegni assunti dal precedente governo sul Pnrr”.

Questo il nodo che, nell’interlocuzione con Bruxelles, ha portato al ripensamento. L’esecutivo “caldeggia”, ha spiegato Giorgetti, forme “di ristoro o risarcimento per gli operatori che si dovranno trovare di fronte ad un maggiore onere per le commissioni”.

L’incertezza sul Pos per l’intera giornata di ieri ha dato alle opposizioni la sponda per attaccare il governo in commissione Bilancio, dove si conta di completare l’esame in una seduta notturna tra lunedì e martedì per andare (salvo diversa decisione della capigruppo) mercoledì in Aula, dove il voto di fiducia potrebbe arrivare fra giovedì e venerdì, all’antivigilia di Natale. Il Senato completerà l’approvazione prima di capodanno.

Intanto le opposizioni partono all’attacco dopo che l’ufficio di presidenza della commissione Bilancio ha stabilito la ripresa dei lavori sulla manovra alle 18.30. Il centrosinistra proponeva di riprendere alle 14 ma – secondo quanto riferito – ha prevalso la linea della maggioranza. “Usano i tempi della commissione per farsi i fatti loro”, attacca Debora Serracchiani. “Il presidente non svolge un ruolo di garanzia”, dice Ubaldo Pagano, capogruppo del Pd in commissione. “La verità è che la manovra non è pronta”, sottolinea Marco Grimaldi di Avs.

I tempi sono stretti, anche per questo sembra accantonata l’idea proposta nei giorni scorsi dal viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto (FI) per estinguere i reati formali (come l’omessa dichiarazione o la dichiarazione infedele) aderendo alla pace fiscale. Non ne ha fatto cenno Giorgetti.

Mentre l’innalzamento a 600 euro delle pensioni minime per gli over 75 vale per il momento solo per il 2023, secondo quanto si evince dal  fascicolo degli emendamenti bollinati del governo alla Manovra.

“Non ha detto nulla su Opzione donna”, il rilievo del leader M5s Giuseppe Conte, che ha chiesto lumi anche sulla norma salva-calcio. “I debiti fiscali del calcio verranno trattati come quelli di tutti”, ha chiarito Giorgetti, “per quelli previdenziali vanno saldati entro i termini, pena le procedure previste”. Su Opzione donna “il governo ha opinioni che si scontrano con un’onerosità significativa”. Il Pd vuole l’eliminazione della variabile figli, la previsione della soglia anagrafica a 59 anni e uscita a 58 per chi ha i requisiti dell’Ape sociale.

Regole ad hoc per intercettazioni preventive legate ad attività di intelligence. L’autorizzazione spetta al procuratore generale della procura di Roma, possono durare “40 giorni” prorogabili “per periodi successivi di 20”. Va redatto un “verbale sintetico” da depositare entro 30 giorni dalla fine delle intercettazioni che vanno distrutte dopo le comunicazioni del premier a Copasir. Dura la reazione dell’opposizione: la misura è di carattere puramente ordinamentale. “è l’ennesima cosa mai vista”, dice il capogruppo Pd in commissione Bilancio.

Le opposizioni hanno poi ottenuto la retromarcia del governo che ha ritirato i suoi emendamenti sugli investimenti al Sud accogliendo quelli bipartisan. Inoltre l’esecutivo ha ridotto la platea dei produttori e venditori di energia a cui si applica la tassa sugli extraprofitti. Slitta di 2 mesi lo stralcio delle cartelle fino a mille euro. C’è un sostegno agli enti locali strutturalmente in deficit, e l’Iva ridotta del 50% per chi acquista direttamente dal costruttore abitazioni in classe energetica A e B.

TAG: Giorgetti, Governo Meloni, manovra
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