fbpx
adv-629
<< ATTUALITÀ

Elezioni Austria: al terzo posto si piazza il Partito della Birra

| 11 Ottobre 2022 | ATTUALITÀ

“Sono sopraffatto. Sono arrivato terzo in queste elezioni, a Vienna sono arrivato secondo dopo Van der Bellen, davanti all’FPÖ”. Con queste parole Dominik Wlazny, fino a pochi anni fa cabarettista rockettaro con lo pseudonimo Dr. Pogo e oggi leader del Partito della Birra, ha festeggiato l’exploit della sua formazione che è salita sul podio delle elezioni presidenziali austriache. Domenica il Bierpartei ha raccolto l’8,4% dei suffragi al grido di “Vivi e lascia vivere. (Tranne i bevitori di Radler)”, l’odiata miscela di birra e limonata contro cui i suoi adepti combattono una crociata ideologica.

Il Partito della Birra austriaco, non il primo nel suo genere in Europa centro-orientale, nasce nel 2014 come progetto satirico che punta tutto sul web e sulla presenza sui social. Protagonista assoluta la bevanda alcolica a base di luppolo, che in Austria è molto più che una bevanda, ma un rito collettivo che mette d’accordo tutti.

A fondarlo è Dominik Wlazny, medico di formazione, ma soprattutto musicista e cabarettista, alla testa del gruppo rock Turbobier, che nel 2014 lancia un brano con lo stesso nome della formazione nascente. Da qui l’impronta punk e ribelle che caratterizza le proposte, spesso assurde, avanzate da Wlazny e dai suoi, come l’abolizione delle tasse relative alle bevande nei bar e quella di una fornitura mensile di birra al posto dei soliti sussidi.

adv-918

Un unico obiettivo: strappare una risata con un tono dissacrante e provocatorio. Almeno all’inizio era così. Accanto alle iniziative più stravaganti, si sono affiancati via via progetti seri come quello di rilanciare il mondo della cultura e dell’arte piegato dal Covid. Lavoro, infanzia, povertà, diritti: le ambizioni sono cresciute col tempo. La campagna per le presidenziali ha imposto un cambio di tono, sebbene lo spirito delle origini non sia stato tradito.

Nei suoi primi 5 anni di vita, il Partei non si è misurato con le urne ed è rimasto confinato a Vienna. Dopo le fallimentari le legislative del 2019, un anno dopo le cose sono andate meglio, con i primi seggi ottenuti nello Stato federato di Vienna, ma niente a che vedere con il risultato delle ultimissime ore.

Il movimento è cresciuto durante la pandemia, diventando la forza politica più seguita sui social. Non è un caso se può cantare vittoria soprattutto sul fronte dei giovani: “Per gli under 30 ci sarebbe stato addirittura un ballottaggio tra me e Alexander Van der Bellen”, ha insistito Dr. Pogo. Il legame con Vienna resta forte, tanto che nella capitale dell’Impero ha incassato il 10% dei voti: complice la proposta eccentrica di installare una fontana di birra proprio nel centro della città, una prospettiva che deve aver convinto molti elettori.

TAG: Austria, Dominik Wlazny, elezioni, partito della birra
adv-66
Articoli Correlati
WP Twitter Auto Publish Powered By : XYZScripts.com