Sono ormai sette mesi dall’inizio della guerra in Ucraina, cominciata il 24 febbraio scorso, e Vladimir Putin non rinuncia ai suoi piani. In quattro regioni ucraine, parzialmente o totalmente controllate dai russi – Donetsk e Lugansk, a Est, e Zaporizhzhia e Kherson, a Sud- oggi si vota per il secondo giorno consecutivo (e fino a martedi’) sull’adesione alla Russia.
Secondo Kiev, c’è un solo risultato prevedibile, quello che vuole la Russia che sta mandando i suoi soldati porta a porta nelle case per indurre a votare. I referendum sonno considerati una “farsa” dall’Occidente, ma il risultato potrebbe segnare un’ulteriore escalation
Referendum al via per l’annessione nelle zone occupate, le votazioni si concluderanno il 27 settembre ed interessano le regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia, sotto il controllo parziale o totale delle forze russe. Joe Biden ha assicurato che gli Stati Uniti e i suoi alleati imporranno nuove sanzioni economiche “rapide e severe alla Russia” se annetterà territori in Ucraina, nel quadro dei referendum per cui si continua a votare nelle zone occupate fino al 27 settembre.
“I referendum russi sono una farsa”, ha detto il presidente ucraino Zelensky. I Paesi del G7 invitano “tutti i Paesi a respingere inequivocabilmente questi referendum fittizi, simulacri che non hanno né effetti né legittimità”. Continua la fuga dei coscritti dalla Russia. Kiev denuncia che gruppi armati costringono le persone a votare nei territori occupati. All’alba un missile russo ha colpito un edificio a Zaporizhzhia facendo vittime.