
Piena per metà, piazza del Popolo a Roma che ospita gli interventi dei leader del centrodestra per la chiusura della campagna elettorale. Almeno 500 manifestanti sono seduti sulle sedie piazzate davanti al palco in un’area transennata. Attorno, altre centinaia di persone con striscioni e bandiere dei partiti della coalizione.
A colpo d’occhio prevalgono quelle di Fratelli d’Italia. Oltre l’obelisco e le fontane che sono al centro della piazza ci sono altri manifestanti ma con parecchi spazi vuoti. Ai bordi della piazza, sparsi, ci sono una decina di blindati delle forze dell’ordine.
Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi assieme sul palco allestito in Piazza del Popolo a Roma la per manifestazione comune che chiude la campagna elettorale del centrodestra. Nelle ore precedenti, però, nuove frizioni sullo scostamento di bilancio hanno attraversato la coalizione. La leader di Fratelli d’Italia: “Non serve”. Il numero uno del Carroccio: “Chi dice non sia un’urgenza sbaglia”.
Intanto, ancora sotto i riflettori la guerra in Ucraina. “È un momento drammatico per la storia europea e del nostro Paese, quello che mi sento di chiedere è un impegno all’unità perché quello che Vladimir Putin vuole sono un’Italia e un’Europa divise”. Lo ha detto il segretario Pd, Enrico Letta, sottolineando che “Putin sarebbe più felice di una vittoria della destra”.
“Teniamo i nervi saldi”, è stato invece l’invito di Calenda, mentre Conte ha messo in guardia sui rischi di una “possibile escalation”. La procura di Milano ha aperto un’inchiesta esplorativa sui saluti romani, tra gli altri, di Romano La Russa, al funerale di Alberto Stabilini.