Sarebbe di almeno nove vittime – di cui due non ancora identificate – e di quattro dispersi il bilancio del maltempo che ha colpito tra la serata di giovedì e la notte l’intera zona dell’Anconetano, nelle Marche. Lo riferisce la prefettura di Ancona, che parla anche di 150 sfollati, anche se “il numero è in crescita”, e di 38 feriti.
Il premier Mario Draghi ha fatto sapere che, per le zone colpite, è stato deliberato in cdm lo stato d’emergenza. Cinque milioni di euro i fondi stanziati per “i primi aiuti”. La procura di Ancona ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e inondazione colposa, al momento a carico di ignoti. Il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio ha detto che “dobbiamo abituarci a eventi del genere, l’allerta ora si sposta al Sud”. Le vittime segnalate si sono registrate a Ostra (Ancona), a Trecastelli (Ancona) e Barbara (Ancona).
In mattinata i vigili del fuoco hanno recuperato a Bettolelle, una frazione del comune di Senigallia, il corpo di un uomo che è stato travolto dall’acqua mentre era a bordo della sua auto. Salvo, invece, un altro, che i vigili del fuoco hanno soccorso su un albero. Tra i dispersi c’è un bimbo di 8 anni: il piccolo era con la mamma nell’auto che è rimasta bloccata dall’acqua nel territorio di Castelleone di Suasa (Ancona).
Secondo quanto ricostruito al momento dai soccorritori, la donna sarebbe riuscita a lasciare l’auto con il bambino in braccio ma sarebbe poi stata nuovamente travolta. I vigili del fuoco l’hanno soccorsa e salvata nella notte ma al momento del bambino non c’è traccia. Sono in corso “anche con un elicottero e il termoscanner” le ricerche del piccolo. Nelle scorse ore sono state salvate decine di persone rifugiatesi sui tetti delle abitazioni e sugli alberi.
Nel pomeriggio a Ostra è arrivato anche il premier Draghi. “Faremo tutto quello che è necessario per aiutarvi, contate su di noi”, ha detto ai cittadini della cittadina. In conferenza stampa, prima del viaggio, il presidente del Consiglio ha espresso la vicinanza del governo “a tutti i familiari delle vittime”. Quanto successo oggi, ha aggiunto, “dimostra come la lotta al cambiamento climatico sia fondamentale”.
Cinque morti sono stati registrati a Ostra. Si tratta di Fernando Olivi, 84 anni, annegato nella sua abitazione; Giuseppe Tisba e suo figlio Andrea, di 65 e 25 anni, che erano scesi in garage per prendere l’auto; Diego Chiappetti, 52enne, anche lui annegato all’interno di un garage e Mohamed Enaji, di 42 anni. A Ostra Vetere è invece morta Erina Febi, 77enne: è annegata all’interno della sua abitazione.
L’ultima vittima al momento identificata è Maria Luisa Sereni, ottantenne, deceduta a Trecastelli dopo esser annegata anche lei all’interno di un garage. Tra le nove vittime accertate ce ne sono poi due ancora da identificare. Nel comunicato ufficiale della prefettura si parla inoltre in totale di 4 dispersi ma, si aggiunge, alcuni di questi “potrebbero rientrare tra i soggetti in via di identificazione”.
A Barbara, frazione di Senigallia, risultano disperse una madre di 56 anni e la figlia 17enne. Sono state travolte dalla furia dell’acqua intorno alle 21 di giovedì mentre stavano cercando di lasciare l’abitazione a bordo di due auto. Il fratello, di 21 anni, trascinato dalla corrente del Nevola, si è salvato attaccandosi a un ramo di una grossa pianta per 2 ore. La madre e la sorella non ci sono riuscite.
‘L’acqua me le ha portate via davanti agli occhi’, ha detto il giovane visibilmente scosso. “In accordo con il presidente Francesco Acquaroli, abbiamo già deciso che verrà proclamato il lutto regionale”, fa intanto sapere il commissario della Lega Marche, Riccardo Augusto Marchetti. “Sono ore di dolore e grande preoccupazione” – ha aggiunto – “esprimiamo profondo cordoglio alle famiglie delle vittime”.
Il fiume Misa, in piena per le violenti piogge di questa notte, ha rotto le balaustre in pietra del ponte Garibaldi nel centro storico di Senigallia. Nel cuore della cittadina della Marche sono visibili i danni procurati dai detriti, rami e fango, trascinati dal torrente. Molti cittadini sono all’opera per svuotare cantine e negozi allagati.
Delle 38 persone ricoverate nella notte dopo il nubifragio che ha colpito il Senigalliese, e distribuite nei pronto soccorso degli ospedali di Senigallia (31), Fabriano (3), Torrette di Ancona (1) e Jesi (3), tutti sono stati dimessi, tranne 4 persone. Non sarebbero in pericolo di vita, tranne un uomo di 44 anni proveniente dalla zona di Sassoferrato, con sindrome da annegamento, ora monitorizzato presso il reparto di rianimazione di Fabriano.
Lo fa sapere Mario Caroli, primario del pronto soccorso di Jesi e coordinatore del Gores Marche Gruppo Operativo Regionale Emergenza Sanitaria. All’ospedale di Jesi restano una 14enne curata in pediatria per policontusioni e un 36enne ricoverato in ortopedia per fratture multiple tra cui quella del femore. Un’anziana di 90 anni è ricoverata per una sindrome da ipotermia ad Ancona.
“I quattro ospedali – riferisce Caroli – hanno accolto in queste ore feriti provenienti in larga parte dai comuni della Valle del Misa, da Ostra e frazioni (Pianello e Vaccarile) e dalla zona di Sassoferrato”. “Ora ci aspettiamo effetti secondari all’evento, traumi da scivolamenti nel fango che sono molto frequenti in queste situazioni”, ha aggiunto. “Come assistenza sanitaria, gli ospedali sono tutti operativi e pronti ad accogliere altri feriti. Cercheremo di mettere in campo un servizio di supporto psicologico intensivo per tutte le famiglie che hanno avuto deceduti o dispersi, e per tutti coloro che hanno avuto dei gravi danni”.
Secondo gli esperti, è caduta in un pomeriggio la pioggia di 6 mesi. L’ondata di maltempo che ha colpito le Marche “non era prevista a questi livelli, non avevamo livelli di allarme. E l’esondazione del Misa, in particolare, è stata repentina e improvvisa”, ha detto l’assessore regionale alla Protezione civile Stefano Aguzzi. In alcune località, “non c’è stato tempo di intervenire, ci sono persone che magari erano in strada o sono uscite non rendendosi conto del pericolo”.
Intanto continua il lavoro dei soccorritori, andato avanti per tutta la notte a Barbara, comune che assieme a Otra e Trecastelli e che è stato investito da un’ondata di acqua e fango che ha travolto tutto il paese. “È una situazione apocalittica, una cosa che in tanti anni non ho mai visto”, ha detto Carlo Manfredi, sindaco di Castellone di Suasa, centro in provincia di Ancona.
La prefettura di Ancona ha annunciato che per domani, 17 settembre, nelle Marche è prevista allerta gialla per rischio idrogeologico e idraulico e ha raccomandato “l’adozione di comportamenti estremamente prudenti”. Nei luoghi del nubifragio sono arrivati rinforzi dei vigili del fuoco anche di altre regioni, tra cui Lombardia, Abruzzo ed Emilia Romagna. Nelle Marche, tra Ancona e Pesaro Urbino, sono stati effettuati oltre 500 interventi.