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Post-vacation blues: tre consigli per affrontarlo al meglio

Uno studio condotto nel 2018 da “In a Bottle” afferma che un italiano su tre soffre di “post vacation blues”, che in italiano si può tradurre come “sindrome da rientro”. Cos’è? Tre consigli su come affrontarla al meglio.
| 30 Agosto 2022 | SALUTE

Cosa vi suscita l’idea di ritornare al lavoro dopo un lungo stop estivo? Tristezza? Senso di angoscia? Ansia? Costrizione? Nella mia pratica clinica ventennale ho appreso quanto sia comune a tutti questo malessere da rientro, che gli inglesi chiamano post-vacation blues, dove “blue” è sinonimo di tristezza, depressione.

Uno studio condotto nel 2018 da “In a Bottle” afferma che un italiano su tre soffre di “post vacation blues”, che in italiano si può tradurre come “sindrome da rientro”.

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Cos’è questo fenomeno? Vediamolo più da vicino

Quello che più ci spaventa è la ripresa della nostra routine, in quanto la viviamo come una gabbia che ci impedisce la libertà totale.

È anche un fenomeno tipico del nostro paese, questo, in quanto tali pause estive sono maggiormente caratteristiche  dell’Italia. Mentre all’estero c’è l’abitudine di fare mini-break durante tutto l’anno ed è per questo che non si avverte così forte la sindrome da rientro.

Come possiamo affrontarla al meglio?

Riprendere gradualmente gli impegni,  (magari si potesse!) non è sempre possibile. Dunque, propongo delle alternative a mio avviso molto più funzionali.

  1. Accettare la natura mutevole delle cose. Tutto ha un inizio e una fine. E le nostre vacanze non sono un’eccezione.
  2. Imparare a coltivare la fiducia in noi stessi e nel nostro presente. Se abbiamo programmato le nostre ferie in questo periodo è perché abbiamo valutato che quella fosse la decisione migliore.
  3. Inserire dei piccoli momenti sensoriali all’interno delle nostre giornate.  Dal contatto con la natura ad ascoltare una musica che ci piace, (e magari cantarla a squarciagola in macchina o sotto la doccia),  a leggere, a giocare o camminare, ma senza ansia da prestazione, tutto in modo estremamente naturale.  Concentriamoci in questa attività con la stessa attenzione che metteremmo nel nostro lavoro.

Cosa cambia? Si ritorna al mare??

Non vi prometto che tornare alle nostre giornate sarà più piacevole, ma di certo in questo modo ci approcceremmo al rientro rafforzando le nostre abilità di accettazione, verso un’idea di continuum e non di separazione rigida lavoro-ferie.

Tuttavia ci sono casi in cui queste piccole insofferenze s’intensificano e diventano più profonde, creando problemi alla persona che le sta soffrendo. In questi casi è consigliabile consultare uno psicologo o ancora meglio uno Psicoterapeuta per un percorso che supporti la persona  e la rafforzi.

TAG: ansia, postvacationblues, psicologo, psicoterapeuta, vacanze, vacation
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