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Svegliati Italia! Il futuro della Nazione è adesso

| 23 Luglio 2022 | EDITORIALE

Ebbene sì, questo è il momento giusto per tirare le somme. O meglio, questo è il momento giusto per il popolo italiano di programmare il futuro di un’Italia sottoposta a irrimediabili congetture di una classe politica inefficiente.

E già, paradossalmente da decenni viviamo la storia politica come una velata sottomissione da parte dei partiti più che una vera e poderosa salvaguardia dei reali problemi che affliggono gli italiani. Basti pensare che con l’avvento dei ‘Migliori’, come li aveva chiamati l’ormai ex premier Draghi, quelli delle larghissime intese, anziché pensare al bene comune buona parte della classe politica ha pensato ancora una volta solo al proprio interesse, becero ed egoista.

Molto probabilmente sarà tutta colpa di una legge elettorale proporzionale che non riesce a trovare la sua collocazione, da cui inevitabilmente scaturisce un fastidioso angelico populismo strumentalizzando il popolo che ha la responsabilità di avergli affidato una delega in bianco. Chapeau!

Quindi il tormentone si ripete: il Paese è nuovamente alle prese con la crisi finanziaria, disoccupazione, flussi migratori, spese militari, corruzione, crisi sociale e chi più ne ha più ne metta. Forse, e dico forse, sarebbe stato necessario un accordo di sistema strategico, non politico, per garantire al Paese di rimanere nel quadro costituzionale e negli accordi internazionali presi in grado di affrontare i grandi temi sociali.

A chi mi ha chiesto se si poteva evitare questa crisi di governo, ho risposto di no. Infatti già a gennaio 2021 si concordava la presidenza del Consiglio di Mario Draghi il quale si presentava come europeista e atlantista, in evidente continuità con i dettami del Trattato di Maastricht appena aggiornati dal Trattato di Lisbona attualmente in vigore. Tutti ingredienti che hanno offuscato gli occhi dell’UE e dei partiti che lo hanno voluto al comando del Paese. Solo Fratelli d’Italia non aveva creduto all’ennesimo governo non eletto.

Intendiamoci la mia non è una critica al personaggio politico che tra l’altro vanta un curriculum di tutto rispetto, ma a un governo di larghe vedute sarebbe stato blasfemo credere in una lunga durata. In Italia poi…

Caduta questa legislatura, il 25 settembre si ritorna alle urne per eleggere un nuovo governo. Elezione che ha l’occasione di dimostrare all’Europa, e al mondo intero, che questa Italia non può più permettersi il vile epilogo di essere governato da un gruppo di man of power ma dal giudizio di un elettorato stanco dei giochi di Palazzo.

Allora questo è il nostro momento, questo è il momento che l’Italia si sveglia dall’incubo degli stipendi minimi, dalla regolamentazione del reddito di cittadinanza, di non essere succube della Nato ma di essere davvero parte integrante dell’Unione Europea e non ripiego, epicentro di sostenibilità e di ricchezza sociale. Svegliati Italia!

TAG: Crisi di governo, elezioni, Italia, Popolo
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